Se hai «un Tigre nel motore»
nessuno ti fa paura

L’avversario, il Frosinone, era piuttosto modesto, oltre le più prudenti aspettative, però l’atteggiamento dell’Atalanta è apparso quello giusto per riprendere l’assalto a un posto in Europa League. L’euforia spinge i più ottimisti a parlare di Champions, ma aspettiamo un attimo, che già domenica arriva la Roma e non sarà una passeggiata. Procediamo un’Europa alla volta. Quella dal quinto posto in giù difficilmente sfuggirà ai nerazzurri, nonostante la concorrenza agguerrita. In questo momento – che pare destinato a durare a lungo – Gasperini ha in mano l’arma letale: si chiama Duván Zapata e i suoi gol ci porteranno lontano.

Tra una zampata e l’altra del Panterone (felino per felino, rispolverando la pubblicità della Esso negli 60, si direbbe che l’Atalanta «ha messo un Tigre nel motore»), riaffiorano alla memoria dolci ricordi, quelli di Pippo Inzaghi nerazzurro nel 1996/97, stagione al termine della quale il futuro campione si aggiudicò il titolo di capocannoniere della serie A, con 24 reti.

Tuttavia la squadra terminò il campionato decima e a metà classifica. Inzaghi a parte, quell’Atalanta non possedeva la potenza dell’Atalanta di oggi, che ora ha in Zapata la sua punta di diamante ma dal proprio arco scocca diverse frecce: che dire della regia di Gomez, e pazienza se quando vinci 5-0 Ilicic resta un po’ in ombra; che dire della crescita di Mancini, un gioiellino di difensore che sa coprire e attaccare con forza e tecnica; che dire una volta tanto di un Pasalic che sullo sfondo delle voci di mercato sta dimostrando di potersi meritare uno spazio nel gioco di una squadra che non sembra più mostrare punti deboli e – lo ribadiremo fino alla noia – ha negli automatismi dettati da Gasperini il «segreto» dei propri successi.

Non era scontato ripartire a mille dopo la lunga pausa invernale: le vittorie di Cagliari, in Coppa Italia, e Frosinone, alla prima giornata di ritorno del campionato, hanno restituito un’Atalanta in grande condizione fisica e mentale. Confortante, anzi galvanizzante in vista della settimana di fuoco che aspetta il Papu e i suoi compagni: domenica alle 15 la Roma a Bergamo, mercoledì sera alle 20,45 la Juve nei quarti di Coppa Italia, poi il Cagliari, in Sardegna, lunedì 4 febbraio alle 21. L’Atalanta ha benzina per superarle tutte, Signora compresa.

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