Anche Padoin suona la carica
e chiede il sostegno dei tifosi

«Contro il Chievo punteremo sicuramente a vincere: se riusciremo dovremmo fare un bel salto in classifica, visto che le altre squadre coinvolte nella salvezza hanno sulla carta impegni assai ostici”». È Simone Padoin, 26 anni il prossimo 18 marzo, a lanciare il messaggio, estendendolo alla tifoseria.

«Da sempre il pubblico di Bergamo è un nostro fortino e dovrà esserlo, a maggior ragione, d'ora in poi. Da parte dei miei compagni e mia garantiamo concentrazione e determinazione a non finire».

Sull'undici veronese, Padoin ha aggiunto: «Si tratta di un complesso non facile da affrontare. Conosco bene l'allenatore Di Carlo che con il suo carattere sanguigno non concede mai tregua ai giocatori. Ma, battaglia per battaglia, è l' Atalanta che non può assolutamente scendere in campo priva di una adeguata carica agonistica».

Sulla sua prestazione di domenica a Catania, dove è risultato il migliore, Padoin ha precisato: «Mi trovo bene anche nel ruolo di centrocampista centrale anche perché questa Atalanta dispone di Valdes e Ferreira Pinto, molto validi sulle fasce. Mi auguro di proseguire a questi livelli».

Quanto alla lotta per evitare la retrocessione in serie B, Padoin la ritiene circoscritta: «Dal Bologna in giù, dal momento che le squadre appena sopra, Parma e lo stesso Chievo vantano maggior esperienza e una fisicità superiore».

Infine, alla richiesta di passare in rassegna i tre allenatori susseguitisi sulla panchina nerazzurra nella corrente stagione, Simone se l'è cavata così: «Gregucci ha avuto troppo poco tempo per lavorare; con Conte si sono alternati gioie e dolori; Mutti ha trasmesso al gruppo una invidiabile tranquillità».

A.Z.

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