Pasini chiude all'ottavo posto
«Soddisfatto per essere stato qui»

Sfuma il sogno di una medaglia per Renato Pasini alle Olimpiadi di Vancouver. Il bergamasco di Valgoglio, pur protagomista di una gara senza risparmio, si è dovuto arrendere alla forza degli avversari. Decisiva una caduta del compagno di staffetta, Cristian Zorzi, nella seconda parte della finale.

Il campione bergamasco ha tentato la rimonta, ma non è andato oltre l'ottavo e penultimo posto. Oro alla Norvegia, argento alla Germania e bronzo alla Russia.

In precedenza, Pasini aveva lottato come un leone nella semifinale della staffetta conclusa poco prima delle 21. La coppia italiana composta da Cristian Zorzi e dal bergamasco di Valgoglio aveva chiuso al quarto posto per un soffio.

Sfumata la qualificazione, gli azzurri erano però stati ripescati grazie ai migliori tempi tra i quarti classificati.

«Abbiamo dato il massimo e siamo un po' delusi. Potevamo fare meglio ma abbiamo avuto un po' di sfortuna con la caduta di Cristian, con il cambio ed anche con gli sci con questa neve che è cambiata nettamente dalle qualifiche alla finale», spiega Pasini. «Io ho dato il massimo, anche in una semifinale tiratissima con Cologna che attaccava. Forse ho pagato un po' alla fine l'errore all'ultimo cambio. Cristian mi ha dato una bella spinta ed ero lanciato ma quello si è messo a spazzaneve davanti a me e non sono riuscito ad evitarlo e a quel punto la gara è andata. Forse avrei perso lo stesso ma quando perdi due metri è più difficile. Ci tenevo a fare bene perché questa era la mia ultima Olimpiade, visto che la prossima stagione è la mia ultima. Ora punto ai Mondiali, l'anno prossimo, alla sprint - dice Pasini - Io domani (martedì, ndr) vado a casa, deluso ma anche soddisfatto per aver vestito la maglia azzurra alle Olimpiadi.

«In sè la gara si era impostata, poi sono caduto e ho dovuto recuperare e bruciare tante energie. Poi Renato si toccato con il kazako e quando accade ciò perdi energie e concentrazione», spiega Zorzi. «Io ho provato a fare il massimo; speravo in qualcosa di meglio ma è stata una gara durissima. Penso di aver dato il massimo così come il mio compagno », aggiunge. «Io sto bene, nelle qualificazioni non ho sprecato molte energie ma ho avuto un po' di difficoltà nello scegliere il materiale, visto che in una parte della pista ero veloce ed in un'altra meno: non sono riuscito a trovare il giusto compromesso. Ora speso di poter dare il mio contributo nella staffetta. Spetta al tecnico decidere, ma non me la prenderò se non partecipo», conclude Cristian Zorzi.

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