Bianco: «Ko al primo errore
Ora non possiamo più sbagliare»

«Non era a San Siro che ci giocavamo la salvezza, è la partita con l'Udinese che non possiamo sbagliare». Paolo Bianco usa la logica per accantonare una giornata che ha visto la zona-salvezza allontanarsi sensibilmente ma non ancora irrimediabilmente.

L'Atalanta al cospetto di un Milan lanciatissimo non ha sfigurato né tanto meno «sbragato» e questa, seppur magra, resta una piccola consolazione. Così come la prestazione del difensore foggiano, forse una delle più convincenti da quando è arrivato a Bergamo a costo zero dal Cagliari, considerando anche chi aveva di fronte, Ronaldinho, Borriello e Pato, il trio delle meraviglie.

È stata la sua seconda presenza consecutiva da titolare, prima gli era capitato di giocare con continuità da fine novembre a inizio gennaio, giocando cinque partite consecutive da titolare con Siena, Roma, Fiorentina, Inter e Napoli. Bianco domenica ha prima vinto il ballottaggio con Talamonti (finito in tribuna con un ginocchio malconcio e il peso della diffida sulla testa), poi ha giocato con attenzione e personalità, ha controllato bene la fisicità di Borriello a cui non ha concesso molto, più in generale è stato pulito negli interventi e puntuale nelle chiusure.

«Fino al gol di Pato - riavvolge il film della partita Bianco - abbiamo retto bene e concesso niente al Milan. Stavamo tenendo bene il campo, poi sono arrivati quei due gol nel giro di dieci minuti che hanno cambiato la partita. Cos'è successo? Non lo so, perché dal campo sul primo gol ho visto solo Pato che calciava, sul secondo siamo saliti per cercare di metterli in fuorigioco. Se è stato un errore cercare il fuorigioco lì? Ma è normale fare quel momento in quella situazione di gioco».

Come dire: c'è anche la bravura degli avversari e il passaggio smarcante di Ronaldinho è roba per pochi su questa terra. Resta comunque una vecchia regola. «Gol evitabili? Tutti i gol presi lo sono. Purtroppo noi al primo errore prendiamo gol. E campioni come quelli del Milan alla prima occasione ti puniscono».

Bianco comunque prova a voltare pagina in fretta, perché l'impegno che conta è il prossimo.

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