Talamonti: «Bergamo aiutaci
Battiamo insieme l'Udinese»

La quarta peggior difesa della serie A contro il capocannoniere Di Natale, capace da solo di segnare quasi quanto tutta l'Atalanta (19 gol a 22). Sarà uno dei temi principali della partita di domenica, perché se da una parte la squadra di Mutti per vincere deve per forza sbloccare il suo attacco, è anche vero che sarà fondamentale riuscire a limitare al massimo la principale bocca da fuoco del campionato.

«Sappiamo la loro forza in attacco, per noi è un periodo che alla prima mezza occasione subiamo gol e non vogliamo che questo succeda ancora» affronta l'argomento Leonardo Talamonti, tenuto a riposo a Milano per un fastidio al ginocchio e una diffida pesante sulla testa come una spada di Damocle.

Domenica torna in squadra e avrà di fronte il capocannoniere della serie A. Non ha scelto l'avversario più facile per rientrare, non crede?
«L'ho già affrontato diverse volte in passato, lui gioca velocemente, ma non solo. Lo trovi sempre nel posto dove non ti immagini che sia, a volte va in anticipo, altre si stacca dietro. Lui è forte soprattutto di testa, nel senso che è intelligentissimo e sa sfruttare benissimo le sue doti migliori».

Come si ferma?
«L'Udinese gioca con un tridente molto pericoloso. Conosciamo le loro caratteristiche, in questi giorni lavoreremo molto sulla tattica difensiva. La chiave poi è sempre la solita: occorrerà essere concentrati e cercare di sbagliare il meno possibile, perché come dicevo ogni errore lo stiamo pagando».

Non si annuncia comunque una partita da 0-0...
«Io mi auguro di non prendere gol, poi anche noi abbiamo i giocatori adatti per sbloccare la partita».

Magari con l'aiuto del pubblico?
«Questo è scontato: ci ha sempre dato una mano, ce la darà anche domenica. Nei momenti difficili ci è sempre stato vicino, questo non è un momento positivo e non mancherà l'apporto della nostra gente. Sarà uno stimolo in più, ma poi tocca a noi in campo fare risultato».

È l'ultima spiaggia?
«La situazione non è delle migliori, ma ci sono ancora altre partite, anche se sono sempre di meno e quindi ogni gara diventa una finale per noi. Sappiamo che in casa non possiamo perdere colpi. Non so se domenica è decisiva, ma molto importante sicuramente sì».

Marzo sarà comunque decisivo per le vostre speranze di salvezza?
«Sicuramente un mese importante. Abbiamo tre scontri diretti in casa, dobbiamo affrontarli con aggressività, voglia, determinazione. Ma sarà fondamentale cominciare a battere l'Udinese. Siamo in una situazione complicata, la classifica è molto brutta e i risultati non ci aiutano, ma la voglia di risalire non manca».

Ma non manca un po' di furore agonistico a questa Atalanta?
«Io ho visto questa squadra sia dal campo, che da fuori, dalla panchina o dalla tribuna. Ci sono tante piccole cose che mancano, la classifica fa parlare ma non vogliamo che si esageri. Dobbiamo migliorare sotto tutti gli aspetti e basta».

Ma come se ne esce?
«Ci stiamo provando. Da quando sono in Italia è la prima volta che mi capita di ritrovarmi nelle ultime posizioni. Mi era già successo in Argentina però, da queste situazioni si può uscire solo lavorando sempre di più e facendo gruppo. Qui all'Atalanta sotto questo aspetto non abbiamo problemi: siamo tutti molto amici, teniamo tanto a questa squadra che sembriamo dei tifosi per come affrontiamo e sentiamo le partite. Ma ci vuole di più, perché evidentemente quanto fatto finora non basta».

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