
Sport / Bergamo Città
Sabato 06 Marzo 2010
Marino: «Voglio aggressività»
Convocato a sorpresa Sanchez
Al suo fianco, in conferenza stampa, anche Claudio Rigo, medico sociale del club friulano. «Nel comunicato emesso a inizio settimana avevamo parlato di lesione e del fatto che avremmo seguito il decorso clinico di giorno in giorno - ha spiegato il dottor Rigo -. La risonanza magnetica, effettuata 48 ore dopo il trauma subìto, aveva fatto temere una lesione più grave di quella che si è clinicamente palesata nei giorni successivi. Il ricorso alle intense cure fisioterapiche cui Sanchez è stato sottoposto, grazie alle strutture di ultima generazione che l'Udinese ci ha messo a disposizione, ha consentito di recuperare del giocatore».
«Se ne avrò la necessità, Sanchez andrà in campo», ha detto Marino che, però, spera di farne a meno per non correre alcun rischio. L'importante, secondo il tecnico bianconero, sarà lo spirito con cui scenderà in campo la squadra. «Voglio vedere in campo lo stesso atteggiamento e la stessa attenzione mostrati nel secondo tempo contro il Cagliari - ha spiegato Marino -: dal punto di vista agonistico siamo attesi da una gara di grandissima intensità. L'aggressività in campo spesso ci viene naturale in casa, meno in trasferta: ora serve far seguire i fatti alle parole e giocare come sappiamo anche a Bergamo».
L'Udinese non ha mai vinto in trasferta in questa stagione, farlo a Bergamo in un delicato match salvezza, avrebbe un significato particolare. «Espugnare il campo dell'Atalanta significherebbe moltissimo - ha dichiarato Marino -. Non vorrebbe dire salvezza aritmetica, ma ci consentirebbe di compiere un bel balzo in classifica e farebbe guadagnare all'Udinese autostima e serenità».
In più, c'è il 3-1 interno subìto nel match d'andata, una sconfitta da riscattare. «L'Atalanta - ricorda Marino - trovò due jolly in un match nel quale sotto il profilo del gioco non fummo inferiori, anzi. In settimana abbiamo effettuato lavori specifici sui singoli reparti: la difesa è quella che deve muoversi più degli altri con sincronismi perfetti. Se si sbaglia qualcosa a centrocampo o in attacco è rimediabile; se l'errore viene commesso dietro, diventa pericoloso».
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