Cosmi si siede rassegnato
«Mi sono sentito tradito»

È uno che lotta sempre e non molla mai, ma forse, per la prima volta in carriera, a Bergamo si è arreso anche lui. Serse Cosmi dopo il gol del 2-0 dell'Atalanta si è seduto in panchina e ha assistito così al tracollo della sua squadra. Si è sentito tradito dai suoi ragazzi e a fine partita il tecnico del Livorno non ha nessun problema ad ammetterlo.

«Il mio era segno di resa in riferimento alla partita che stavamo facendo - dice Cosmi che spiega il motivo per cui si è seduto in panchina -. Restare in piedi in quel momento significava fare la figura dell'idiota e non volevo farla, mi sembrava giusto stare seduto tranquillamente invece di accumulare ancora più stress e trasmetterlo a chi di stress sembrava non averne proprio, stavolta i miei giocatori sembravano narcotizzati».

«Ho detto che mi sono sentito tradito perché non mi aspettavo una prestazione del genere, non me la meritavo e i giocatori sanno il perché. Questa è una delle rarissime volte in cui non mi prendo responsabilità sulla sconfitta. Avevamo preparato una partita diversa da quella che non abbiamo fatto. Praticamente non abbiamo giocato, non voglio togliere meriti all'Atalanta, ma stavamo lì senza fare nulla».

«Sono deluso, ma non voglio neanche spiegazioni. Siamo ultimi e siamo tornati ad occupare la posizione che avevamo al mio arrivo, gli altri fanno punti, noi abbiamo fatto risultato solo con Juve, Milan e Roma, a questo punto mi viene di fare una battuta e di dire "meno male che mercoledì c'è l'Inter". Siamo in una situazione davvero difficile e che non meritavo».

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