Assoluti atletica: Lamera, argento
Per Paris e Gariboldi c'è il bronzo

La Di Martino si riprende la corona, ma Raffaella Lamera è comunque in versione regale. Quattro medaglie per l'atletica bergamasca nella prima giornata degli assoluti di Grosseto, la più pregiata se l'è messa al collo l'altista di Romano di Lombardia.

Si sapeva alla vigilia che la favorita era la tiramolla di Cava dei Tirreni, pochi immaginavano andasse alla ricerca del record italiano. E invece, dopo essere salita oltre i 2 metri, la vicecampionessa mondiale di Pechino 2007 ha pelato un paio di volte l'asticella a 2,04.

Misure eccessive per tutte, anche per Raffy, che cede lo scettro tricolore (vinse un anno fa a Milano) ma si consola con la medaglia d'argento: 1,90, per la 27enne dell'Esercito, terza misura di sempre in carriera, ottenuta dopo un bel percorso netto partito a 1,75 e concluso alle soglia dell'1,94.

Si può comunque sorridere: «Perché è stata una gara lunga e faceva molto caldo - ha detto l'allieva di Orlando Motta dopo essersi messa alle spalle la rampante Alessia Trost -, bello ritrovarsi in pedana con una campionessa come Antonietta due anni dopo l'ultima volta. Merita il titolo europeo». Viva la sportività: lo stesso spirito con cui la junior Marta Lambrughi accetta un 12° posto formato 1,72 non distante dal personale.

Se a livello nazionale la notizia del giorno è il ritorno in grande stile di Andrew Howe (8,16 per lui nel lungo, a 11 centimetri dalla miglior prestazione europea del 2010), la bacheca orobica luccica invece per le due medaglie di bronzo conquistate da Daniele Paris e Simone Gariboldi.

Nella 10 km vinta agevolmente dall'olimpionico Alex Schwazer (40'04”), il 26enne marciatore di Villa d'Almè in forza all'Aeronautica ha chiuso in 42'52”43, crono insufficiente per dar fastidio all'azzurro Rubino (40'43”), ma che è bastato per regolare il resto del gruppone che ha perso pezzi e energie strada facendo (ritirato Andrea Adragna).

Nei 1.500 vinti da Iannone (3'45”77). il 23enne di San Giovanni Bianco della Fiamme Oro ha conteso sino al fotofinish l'argento a Mario Scapini, che l'ha preceuto per soli 12 centesimi (3'46”62). Un applauso per entrambi, come per le junior Laura Gamba e Marta Maffioletti, prima e seconda frazionista dell'Italgest terza nella 4x100 (45”87). In casa Atletica Bergamo, ok il quinto posto della staffetta sprint Zangari, Trimboli, Acerbis, Lanfranchi (41”60), niente male anche la settima posto di Luigi Ferraris nei 1.500 (3'48”37).

A Serena Monachino la palma di sorpresa della giornata. Un ottimo 2'08”19 (personale) vale alla ventenne di Albino tesserata per l'Easy Speed il secondo tempo assoluto nelle batterie degli 800 e un posto nella finale di oggi. Da pronostico approda all'atto decisivo dei 400 anche la triade Vistalli, Juarez e Milani: i primi due con il primo e terzo crono di giornata (49”91 e 47”01) che dopo il forfait di Licciardello sanno di un'ipoteca sulle medaglie. L'altra, con un 53”25 d'ordinanza, che la conferma prima delle terrestri subito dietro alla Grenot. Nulla da fare per Eleonora Sirtoli: il 54"42 (miglior crono stagionale) vale la nona piazza e la palma di prima delle imbronciate.

Nei 400 hs Paola Gardi è quarta in batteria con un 1'01”50 che equivale al 12° posto. Stesso piazzamento per la martellista Federica Castelli (46,17), tre gradini sotto chiude invece l'ottocentista Isabella Cornelli, che si ferma a 2'15”30. Sui 100, Andrea Luciani non riesce invece a ribaltare i pronostici e si ferma a 10”69, stesso discorso per Samuel Bonazzi, che nel giavellotto non va oltre a 57,90. Premio sfortuna di giornata al mezzofondista Michele Oberti, caduto dopo un contatto a 250 metri dal traguardo: peccato per le chance per una medaglia, e soprattutto perché su di lui c'erano ben puntati gli occhi dell'Esercito.
 Luca Persico

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