Il commento: Ecco un'Atalanta
dal facile e forte contagio

L'obiettivo serie A megafonato da Antonio Percassi sin dal giorno dell'insediamento a Zingonia e subito avallato dall'intera tifoseria si sta cementando a vista d'occhio con l'avvicinarsi del via al campionato. Del resto, agli iniziali proclami del presidente e del suo rinnovato enturage è seguito, a tempo pressoché da record, il confezionamento di un organico altrettanto completo qualitativamente e quantitativamente parlando. Non a caso non c' è media di livello che non includa i nerazzurri non solo tra i candidati alla promozione e che li indichi addirittura i favoriti d'obbligo.

E qui non entrano in gioco la passionalità e l'emotività del momento tipiche di coloro (supporter) votati a stravedere, specie a bocce ferme, nella maglia di appartenenza. Scorrendo, infatti, l'organico balza, innanzitutto, alla mente la richiesta di Stefano Colantuono alla società nell'esigere per ciascun ruolo un titolare e rispettiva alternativa su per giu di pari entità. Pretesa, quella del mister, puntualmente esaudita. Lo stesso ultimo movimento di mercato, ingaggiato Raimondi e ceduto Garics, conferma la regola coniugata a dovere da dirigenza e staff tecnico.

A costo di passare per ottimisti a oltranza alzi la mano chi, oggi come oggi, mostra la pur minima perplessità su questa rosa e in maniera più particolareggiata ne indica lacune e quant' altro su questo o quel settore del campo. Al riguardo, prendendo in esame le amichevoli con Siviglia e Cagliari, anche se terminate con risultati negativi, sono emersi spunti incoraggianti naturalmente senza dimenticare lo spessore degli avversari e la fase di preparazione alla stagione sportiva ufficiale. A memoria, in circa mezzo secolo che seguiamo le vicende atalantine, non ci eravamo mai imbattuti in una estate tanto contagiata dalla fiducia sconfinante in euforia collettiva. Sarebbe forse meglio, a questo punto, ripararsi in una scorza di prudenza e di equilibrio quanto meno a parole? Certo, al pensiero che, poi, nel calcio sono i risultati a emettere inappellabili sentenze si sarebbe tentati di fare marcia indietro anche se così agendo si metterebbero in discussione analisi e valutazioni che attualmente reggono e come.

Arturo Zambaldo

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