Comark, polemiche dopo il flop
Lottici nell'occhio del ciclone

E' stato sufficiente un flop, anche se nemmeno lontanamente preventivato, per scatenare un mare di polemiche nei confronti della Comark. A far gruppo nel coro delle critiche non pochi supporter, media e parte della dirigenza. Una forte mancanza di equilibrio tanto più che fino a un paio di turni fa si erano sentiti e letti commenti esageratamente trionfalistici.

Rimaniamo blindati alle previsioni dell'estate: è, questa, una Comark in grado di centrare, abbastanza agevolmente, la permanenza nella terza divisione (si chiamerà dalla stagione sportiva 2011-2012 Lega tre) del basket nazionale senza ricorrere alla lotteria dei play out. Ipotizzabile, poi, sarebbe l' accesso ai playoff (occorrerebbe piazzarsi nelle prime quattro posizioni) qualora la rosa si dovesse arricchire, in corsa, del pivottone di categoria.

Tuttora aperto il mercato di riparazione ma con poche speranze di una fumata bianca magari in extremis. Al di là dell'organico, non condivisibile l'improvvisa messa sul banco degli indiziati di coach Simone Lottici sino a prima della recente sosta per le feste natalizie considerato tra i principali artefici dei confortanti punti conseguiti dalla squadra. Pure sul conto di Lottici rigoroso è il richiamo alla razionalità e non all'emotività del momento.

Il curriculum professionale dell'allenatore cremonese va letto, al pari di un ristretto numero dei suoi colleghi, in una probabile collocazione futura nell' ambito della pallacanestro d'èlite. Insomma Lottici, ingaggiato dopo i risaputi rifiuti di Salieri, Vanoncini e Saibene, non merita i mugugni indirizzatigli subito dopo il ko di domenica scorsa con il pericolante Moncalieri anche se sopravvalutarlo, come qualcuno lo ha fatto in più circostanze, non ci sembra ancora il caso.

Arturo Zambaldo

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