Tir: «Potevo tirare alle stelle
Invece è andata bene»

Alla fine ci ha pensato lui. È successo spesso quest'anno, già nove volte per la precisione. Ma stavolta Simone Tiribocchi si è superato inventandosi dal nulla un gol da cineteca del pallone.

Alla fine ci ha pensato lui. È successo spesso quest'anno, già nove volte per la precisione. Ma stavolta Simone Tiribocchi si è superato inventandosi dal nulla un gol da cineteca del pallone.

Tiribocchi, ma come le è passato per la mente un gol del genere?
«Magari la calci alle stelle e ti dicono che hai sbagliato un altro gol. Il rischio era altissimo, ma era giusto che mi prendessi questa responsabilità. Ci ho provato, ho rischiato e mi è andata bene. Sono felicissimo».
Il gol più bello di sempre?
«No, ai tempi di Lecce ne avevo fatti di molto belli, me ne ricordo uno al Chievo in particolare. Ma sicuramente questo è tra i più belli, anche perché ci permette di tornare in testa».
Come regalo per i suoi 33 anni non c'è male...
«Era il regalo che volevo farmi per dare i tre punti all'Atalanta. Avevo sbagliato un'occasione prima, volevo farlo a tutti i costi. Poi anche dopo mi sono liberato bene ma ho concluso male».
Poteva fare il bis e anche quello sarebbe stato un capolavoro. Dica la verità: ha pagato la corsa sfrenata dopo il gol?
«All'inizio non volevo nemmeno esultare, poi mi sono reso conto che era un bel gol e mi sono tolto anche la maglia. La stanchezza nel secondo tempo c'era, sia per il campo, sia perché avevamo corso molto. Ma è andata bene».
Arrivano le punte ma gira e rigira i gol li fa lei. Già tre gol in quattro partite in questo 2011...
«Un attaccante deve parlare coi gol. Siamo in tanti, c'è tanta sana concorrenza ed è normale che quando arrivano nuovi giocatori si è tutti stimolati a dare di più. In questi casi o ci resti male e ti abbatti o reagisci come ho fatto io».

Leggi tutta l'intervista de L'Eco di Bergamo del 1° febbraio

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