Una vittoria ormai da serie A
grazie al capitano dalle cento vite

Rievocando il netto successo atalantino sul ridimensionato Piacenza (a Bergamo giustamente fiero delle cinque vittorie nelle ultime sei gare) non si può non privilegiare Cristiano Doni. Sì, il capitano dalle cento vite al suo centesimo gol in campionato con l'Atalanta.

Rievocando il netto successo atalantino sul ridimensionato Piacenza (a Bergamo giustamente fiero delle cinque vittorie nelle ultime sei gare) non si può non privilegiare Cristiano Doni. Sì perché il capitano dalle cento vite, oltre a firmare una doppietta in rapida successione su rigore e a dare il via alla preziosa vittoria, si è portato a casa il centesimo gol in campionato con la maglia nerazzurra.

Non male per un trentottenne (li compirà il primo aprile, auguri anticipati!) che, per come si sta brillantemente gestendo sul terreno di gioco, ha staccato il biglietto per giocare anche nella prossima stagione. Tanto più che, dopo un anno di purgatorio, il bergamaschizzato Cristiano rientrerà subito nel giro della serie A ancora con la responsabile e autorevole fascia di capitano al braccio.

Del resto, hanno un bel daffare il presidente Antonio Percassi e mister Stefano Colantuono a indossare le divise da pompiere: superando i malcapitati emiliani allenati da Madonna l'Atalanta ha distanziato di ben otto punti il Novara, terzo della classe, sconfitto a Vicenza.

Ciò che basta, insomma, per un prosieguo di torneo all'insegna sì della concentrazione e della determinazione necessarie ma al tempo stesso con la consapevolezza di un'ormai acquisita e legittimata mentalità di squadra forte e carismatica.

Veniamo, ad esempio, alla sfida con il Piacenza in cui gli atalantini hanno felicemente finalizzato tre occasioni ravvicinate senza subire alcunché, perché l'undici nerazzurro non ha dovuto praticamente fronteggiare nessun pericolo. Tutto ciò è stato avallato pure dai circa 20 mila tifosi allo stadio, impegnati a inneggiare e anticipare a viva voce quello che, con ogni probabilità, si festeggerà tra non molto tempo: la promozione in serie A.

Arturo Zambaldo

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