Bonaventura contro il suo passato
«Del Padova temo Ardemagni»

«Ardemagni l'avversario più temibile». Contro la sua ex squadra e il suo amico Ardemagni. L'atalantino Giacomo Bonaventura ha lasciato un buon ricordo a Padova, squadra che ha condotto alla salvezza nella seconda parte della passata stagione.

«Ardemagni l'avversario più temibile». Contro la sua ex squadra e il suo amico Ardemagni. L'atalantino Giacomo Bonaventura ha lasciato un buon ricordo a Padova, squadra che ha condotto alla salvezza nella seconda parte della passata stagione, dove fu mandato a farsi le ossa dalla società bergamasca.

Sabato 26 marzo alle 20,45 le due squadre si troveranno di fronte allo stadio Euganeo a distanza di 15 anni dall'ultimo match. «L'anno scorso eravamo messi più o meno nelle stesse condizioni del Padova di quest'anno, un po' in difficoltà. Ci siamo salvati con un finale di campionato importante, dopo esserci ricompattati».

«Il Padova di adesso è una squadra con individualità forti a cui dovremo fare attenzione. Anche se i migliori realizzatori sono fuori, hanno altri giocatori bravi. Mi riferisco ad Ardemagni, che dopo i due gol segnati al Pescara avrà il morale a mille».

Il centrocampista atalantino considera l'ex attaccante nerazzurro il pericolo numero per la prossima partita: «Il gol gli mancava e un attaccante quando si sblocca può essere pericoloso, speriamo che non segni pure a noi. L'ho sentito a fine partita dopo che ho visto i suoi gol: ero contento per lui perché ha passato sei mesi difficili. Mi sono emozionato quando ho visto i suoi gol. Sembra quello più in forma: può essere il pericolo numero uno. Il cambio d'allenatore inoltre può aiutare i giocatori a dare ancora di più».

Dopo l'eurogol di Torino da tre punti e la brillante prestazione con il Novara, Giacomo Bonaventura è tornato in panchina a guardare le perle di capitan Doni. Nessun problema per la giovane promessa atalantina, anche se la continuità in termini di prestazioni è un fattore che manca al centrocampista marchigiano.

«Ho giocato buone partite e altre meno, la continuità è una cosa che un po' mi manca. Devo cercare di mantenere un livello alto: a volte non ci sono riuscito, ma con il tempo e il lavoro posso migliorare anche su questo. Data la qualità dei miei compagni basta giocare una partita al di sotto delle aspettative che c'è sempre un compagno pronto ad entrare e a far bene. Bisogna sempre saper aspettare il proprio turno e dare il meglio quando si è chiamati in causa».

A dieci giornate dal termine Jack Bonaventura non vuole sentire parlare di serie A, ma alla sola parola i suoi occhi sembrano luccicare al pensiero di poter disputare un campionato da protagonista nella massima serie. «Non dobbiamo pensare di essere già in A, perché ci sono ancora 30 punti in ballo. Andiamo avanti su questa strada, poi tra qualche giornata potremmo fare i primi bilanci, ma non dobbiamo mollare».

«Alla massima serie inizierò a pensarci solo dopo aver raggiunto la promozione matematica. Quest'annata mi ha permesso di migliorare molto, in caso di vittoria finale sarò pronto per il grande salto. Voglio dimostrare sempre il mio valore perché ci tengo a fare bene. Non ho fatto male fino a questo punto, ma il mio obiettivo è sempre quello di migliorare».

Simone Masper

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