Salvioni a Bergamo come mister:
«La mia Triestina ha fame di punti»

«Non voglio sembrare presuntuoso ma la Triestina giocherà contro l'Atalanta a viso aperto considerata la fame di punti che possediamo per evitare la retrocessione». Un messaggio forte quello lanciato da Valter Carlo Salvioni, 57 anni, bergamasco e allenatore del team alabardato.

«Non voglio sembrare presuntuoso ma la mia Triestina giocherà contro la capolista Atalanta a viso aperto considerata la fame di punti che possediamo per evitare la retrocessione». Un messaggio forte e chiaro quello lanciato da Sandro Salvioni, 57 anni, bergamasco doc di Gorlago, allenatore da poco più di un mese del team alabardato. «Alle imprese definite sulla carta impossibili – aggiunge Salvioni – ho fatto ormai il callo. Nel 2009, ad esempio, mi salvai alla guida dell'Ancona quando fui chiamato a quattro giornate dal termine del campionato. Adesso sto affrontando, più o meno, la medesima situazione: siamo, come si sa, il fanalino di coda del torneo ma da qui a ritenerci spacciati ne corre».

Salvioni riporta l'argomento sulla sfida di Bergamo, in programma sabato 2 aprile: «Siamo preparati, psicologicamente, ad affrontare la miglior squadra, per qualità e quantità del suo organico, della serie B - dichiara il mister -. Come se ciò non bastasse anche i nerazzurri, sia pure per ragioni diverse dalle nostre, saranno di sicuro oltremodo motivati. Ma ribadisco che la mia squadra non può permettersi il lusso di non cercare di sovvertire i pronostici».

Anche se non intende svelare nei particolari le contromosse tattiche da opporre a Doni e compagni, Salvioni qualcosa si lascia scappare: «Il credo calcistico coniugato da tempo mi porta a propendere il gioco offensivo sfruttando a dovere le proiezioni lungo le fasce. Non vedo perché dovrei mutare questo atteggiamento. Ovvio, comunque, che dovremo fare i debiti conti con una contendente non a caso in vetta alla classifica». Salvioni, poi, si rifà al comportamento della sua squadra nelle recenti partite: «Sin qui le prove più convincenti le abbiamo disputate con formazioni che vanno per la maggiore - continua -. Al riguardo ricordo i pareggi con Novara, Varese e Reggina al termine di gare che avremmo potuto addirittura vincere».

Infine l'aspetto emotivo che già prevede non appena entrerà negli spogliatoi dello stadio «Azzurri d' Italia»: «È la prima volta che mi impatterò con il club della mia città e di sicuro non sarà un pomeriggio come gli altri - dichiara -. Incontrare, poi, l' Atalanta sul suo campo davanti a spalti puntualmente pieni non ti lascia proprio indifferente».

Arturo Zambaldo

© RIPRODUZIONE RISERVATA