AlbinoLeffe, una punta da scoprire
e un nuovo difensore da inserire

Un attaccante da scoprire, un difensore da inserire, un cantiere da modellare sui monti sopra casa. Dopo due estati fuori porta, tra Bormio e la Val d'Aosta, venerdì l'AlbinoLeffe torna alle origini col primo ritiro bluceleste a Selvino.

Un attaccante da scoprire, un difensore da inserire, un cantiere da modellare sui monti sopra casa. Dopo due estati fuori porta, tra Bormio e la Val d'Aosta, venerdì l'AlbinoLeffe torna alle origini col primo ritiro bluceleste a Selvino e il Serio conta anche sull'effetto-carezza della tradizione bergamasca per sorridere all'alba dell'ennesima rivoluzione. Iniziata negli uffici dirigenziali con la staffetta dei diggì Bignotti-Togni e continuata sul campo con l'annunciata campagna della gioventù.

Il pirata Ruben Garlini, passato a 40 anni dal campo allo staff tecnico dopo 10 stagioni di assalti blucelesti, è l'unico superstite della banda dei «vecchietti», che dalla finale playout col Piacenza al raduno di mercoledì ha detto drasticamente addio al Serio: Sala, Passoni, Bombardini, Zenoni e Mingazzini, 176 anni e relativa esperienza in meno, almeno per ora.

Giovani, giovani, giovani, una strategia quasi obbligata che il clan seriano sembra voler coerentemente tradurre in pratica con l'arrivo del 24enne attaccante Mario Pacilli, ufficialmente bluceleste nelle prossime ore dopo la rescissione del contratto con la Pro Patria, e col probabile arrivo di un difensore centrale.

Nella difesa che l'AlbinoLeffe vorrebbe affidare a Bergamelli il jolly in procinto di sbarco dovrebbe completare la batteria di centrodestra, ma l'identikit tracciato da radiomercato sembra ad hoc per la linea-giovane e quindi almeno per ora l'inserimento di «vecchi del mestiere», da Minelli a Malagò, pare dover attendere.

A tre giorni dal raduno e mercato permettendo (il Brescia resta alla finestra per Torri), il laboratorio bluceleste sembra essere potenzialmente sfizioso, ma sugli equilibri del Serio rischiano di pesare gli umori e la testa di Cristiano e Laner, tornati alla base dopo l'avventura in prestito all'Ascoli e al Cagliari. I due possono essere la molla di un salto di qualità, ma a condizione di non vivere il ritorno sul Serio come il passo del gambero.

Se così fosse, l'AlbinoLeffe non dovrà cadere nella tentazione del braccio di ferro «persuasivo» per blindarli a costo di ritracciare i piani di mercato alla voce centrocampo. Che stando così le cose, detto addio a Passoni, Mingazzini e Zenoni, sembra aver comunque bisogno di un puntello. Da mercoledì, col raduno a Zanica (alle 16), la palla passa a Daniele Fortunato. Venerdì pomeriggio via al ritiro a Selvino, mercoledì 20 primo assaggio in famiglia (AlbinoLeffe A-AlbinoLeffe B) per capire se sarà un'estate di ritocchi o di restauri.

Simone Pesce

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