Collaborativo ma estraneo ai fatti
I legali di Signori sull'interrogatorio

«Nell'audizione tenutasi lunedì 11 luglio, Beppe Signori ha personalmente e volontariamente risposto a ogni domanda della Procura Federale con spiccato spirito collaborativo, l'estraneità ai fatti illeciti è emersa da tempo». Così il comunicato stampa dei suoi legali.

«Nell'audizione tenutasi lunedì 11 luglio, Beppe Signori ha personalmente e volontariamente risposto a ogni domanda della Procura Federale con spiccato spirito collaborativo apprezzato dagli stessi investigatori. Non è emerso alcun elemento di novità sostanziale poiché l'estraneità ai fatti illeciti è già ormai emersa con chiarezza da tempo».

Queste le uniche parole, affidate a un comunicato stampa, espresse dai legali dell'ex calciatore bergamasco, in merito alla bufera del calcioscommesse, al termine dell'interrogatorio che si è tenuto a Bologna con gli 007 della Procura federale.

Beppe Signori ha lasciato, assieme a Ugo Vittori, l'investigatore privato che lo assiste in questa vicenda, lo studio dell'avvocato Paco D'Onofrio, legale dell'ex campione, dopo quattro ore d'interrogatorio. L'auto sulla quale è salito Signori è stata fatta arrivare a pochi centimetri dal portone del palazzo e l'ex bomber ha potuto così evitare le domande dei giornalisti in attesa da ore.

Audizione fiume invece per il dentista Marco Pirani nello studio anconetano dei suoi difensori, Mario e Alessandro Scaloni. Sentito per sei ore, «ha confermato quello che aveva dichiarato a Cremona» hanno spiegato gli avvocati. Pirani «ha ribadito di non conoscere Doni, né di avergli mai parlato o avuto a che fare con lui», millantando quindi di essere suo amico.

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