Il commento di Arturo Zambaldo
Che Morale..z in quel di Genova 

Il piccolo fantasista argentino Moralez ha assunto il ruolo di autentico protagonista siglando contro il Genoa la preziosa doppietta con freddezza e rara precisione e ha lanciato messaggi chiari e forti sulla sua concreta utilità nel gruppo.

Cominciamo dai consensi da inviare a Stefano Colantuono e alla dirigenza. Il mister li merita per come ha presentato la squadra a Genova sotto il duplice aspetto del gioco e psicologico dopo la logorante preparazione al nuovo torneo. Poi diamo la mano alla società per la campagna rafforzamento: qui ingaggiando Cigarini, Denis e Moralez (in ordine rigorosamente alfabetico) ha dimostrato di saperci fare. Marassi, infatti, ha sentenziato che il ritorno del regista ha regalato ordine, geometria e piedi buoni al centrocampo; l' ex Udinese pur litigando oltre il lecito con la porta avversaria, si è sobbarcato da solo il gravoso lavoro di punta creando, al tempo stesso, invitanti spazi ai compagni in avanti.

Infine, il piccolo fantasista argentino ha assunto il ruolo di autentico protagonista siglando la preziosa doppietta con freddezza e rara precisione e ha lanciato messaggi chiari e forti sulla sua concreta utilità nel gruppo. Pensare l'assenza di un Brighi, a buona ragione considerato un altro colpaccio del recente mercato. Messa a fuoco quella che riteniamo la sostanza di questa Atalanta che dovrà rimontare la pesante zavorra inflitta dalla giustizia sportiva entriamo nel vivo dell' esordio in trasferta, temuto alla vigilia da tutti. Alla fine è scaturito il risultato di parità da giudicare forse stretto per noi.

Sì perché Denis e Bonaventura nel primo tempo e ancora il possente argentino proprio nell'ultima azione della partita si sono mangiati la bellezza di tre reti. Ma al di là dei confortanti episodi e cifre ciò che ci rende estremamente fiduciosi e ottimisti sul futuro è il gioco del collettivo emerso in primo luogo nei quarantacinque minuti iniziali. Perché, allora, non ricordare i frequenti e ingenerosi mugugni di parecchi tifosi indirizzati a Colantuono nella passata stagione sportiva nonostante la puntuale alta classifica della squadra e la successiva e anticipata promozione?

Si dirà che «una rondine non fa primavera» ma ci va, comunque, di ricorrere sin d'ora al bicchiere mezzo pieno e non l'opposto. Ovvio che se non si fossero incassati due gol, di cui almeno uno evitabile, avremmo dimezzato di colpo la penalizzazione. C'è, quindi, da storcere il naso sulla prova della difesa non apparsa sempre attenta e affiatata. Cominciamo a spostarci sull' appuntamento di domenica 18 settembre quando gli atalantini ospiteranno il Palermo: alzi la mano con profonda sincerità chi, rivivendo il film di Genova, non ipotizza un più che probabile -2 in classifica?

Arturo Zambaldo

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