Cabrini: «6 punti non sono pochi
ma l'Atalanta ha delle chances»

Il momento più bello del prepartita di domenica a Marassi è stato l'abbraccio del presidente Antonio Percassi ad Antonio Cabrini, monumento del calcio italiano, ma prima di diventarlo per un anno, in serie B, compagno di squadra proprio di Percassi nell'Atalanta.

Il momento più bello del prepartita di domenica a Marassi è stato l'abbraccio del presidente Antonio Percassi ad Antonio Cabrini, monumento del calcio italiano, ma prima di diventarlo per un anno, in serie B, compagno di squadra proprio di Percassi nell'Atalanta.

I due hanno confabulato a lungo, poi Cabrini - ora coordinatore degli osservatori della Nazionale di Prandelli - ha accettato di parlare in un'intervista di Percassi e dell'Atalanta. «A Genova ho visto una squadra che ha il carattere del suo presidente - comincia il bell'Antonio -. Abbiamo giocato tutto quel campionato fianco a fianco, lui stopper e io terzino sinistro. Ai tempi (era il 75/76) giocava sempre la stessa formazione, non era come oggi... Io ero un ragazzino, lui a volte già faceva il capitano».

E cos'altro ricorda di Antonio Percassi calciatore?
«Era un centrale tignoso, mai domo. Uno che non mollava mai, consapevole dei suoi limiti e per questo affidabile. Era pratico, aveva carattere e personalità. Come questa sua squadra».

Come l'Atalanta?
«È la cosa che più mi ha colpito della partita di domenica: l'Atalanta, a prescindere dai valori individuali, ha grande personalità. Sa cosa vuole, non ha paura. Questo sarà fondamentale, considerato il -6 di partenza».

Quindi per lei l'Atalanta si salva?
«Questo non lo posso dire, sei punti da recuperare a tre squadre non sono una passeggiata. Potrebbe servire tutta la stagione per riuscirci. Ma la squadra di Genova si giocherà le sue chances di salvezza».

Leggi l'intervista di Pietro Serina ad Antonio Cabrini su L'Eco in edicola mercoledì 14 settembre

© RIPRODUZIONE RISERVATA