Nicola, un giorno con Kobe
«Bryant, che emozione»

C'era anche il bergamasco Nicola Savoldelli, playmaker classe 1997 della Comark BluOrobica Bergamo, tra i sedici ragazzi italiani che hanno avuto la fortuna e il privilegio di prendere parte il 28 e il 29 settembre scorsi al BB Camp Nike Élite di Roma con Bryant e Bargnani.

C'era anche il bergamasco Nicola Savoldelli, playmaker classe 1997 della Comark BluOrobica Bergamo, tra i sedici ragazzi italiani che hanno avuto la fortuna e il privilegio di prendere parte il 28 e il 29 settembre scorsi al BB Camp Nike Élite, svoltosi nell'arena Altiero Alfieri a Roma, ccampo di gioco dello storico sodalizio capitolino della Stella Azzurra.

Prestigiosi testimonial della manifestazione le stelle dell'Nba, attualmente ferma per il lockout, Kobe Bryant dei Los Angeles Lakers e Andrea Bargnani dei Toronto Raptors. La prima giornata ha visto Savoldelli e gli altri ragazzi, convocati da tutta Italia, sottoporsi a serrate sessioni di allenamento, sia individuale sia di squadra, agli ordini dello staff tecnico della Stella Azzurra Roma, coordinato da Germano D'Arcangeli, responsabile tecnico del settore giovanile, nonché capo allenatore della compagine stellina militante in DnB.

Nel pomeriggio del secondo giorno, alla presenza delle telecamere di Sky, della «Gazzetta dello Sport» e di innumerevoli tv locali, per oltre due ore si è invece tenuto l'allenamento cui hanno preso parte anche le due stelle Nba. Kobe Bryant ha vissuto in giovane età per alcune stagioni a Rieti, dove giocava il padre: la conseguente conoscenza della lingua italiana ha reso ancora più viva ed emozionante l'esperienza dei quattordicenni convocati.

«Sia Kobe che Andrea si sono rivelati persone di grande simpatia e disponibilità - afferma Nicola -. Vivere questa esperienza, allenarsi con loro, fare gare di tiro, giocare addirittura uno contro uno, conversare con loro è stato assolutamente eccezionale. Soprattutto stare accanto a Kobe mi ha fatto venire la pelle d'oca per l'emozione e la felicità. Quelle trascorse nella capitale sono senza alcun dubbio state le più belle giornate della mia vita».

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