Nessuna nuova, buona nuova
Ma Palazzi non crederà a tutti

Se ci atteniamo ai fatti, dal punto di vista sportivo questo temutissimo 11 gennaio è andato un po' meglio del previsto. Doni nell'interrogatorio davanti al pm Roberto di Martino ha sostanzialmente confermato quanto aveva già detto. Ma restano delle discrepanze.

Se ci atteniamo ai fatti, dal punto di vista sportivo questo temutissimo 11 gennaio è andato un po' meglio del previsto. Doni nell'interrogatorio davanti al pm Roberto di Martino ha sostanzialmente confermato quanto aveva già detto al gip Guido Salvini, a quanto pare senza aggiungere altre informazioni. E subito dopo di lui il suo amico Nicola Santoni, l'ex allenatore dei portieri del Ravenna, ha affermato che i 40 mila euro che ha consegnato a Parlato il giorno di Atalanta-Piacenza erano soldi suoi. Per l'Atalanta non sembra quindi che ci siano delle novità in vista del processo sportivo. E ormai è questo che conta per gli appassionati bergamaschi. Perché la carriera di Doni ovviamente è finita e il suo rapporto con l'Atalanta anche, ma ora c'è da capire quali saranno le reali conseguenze, per i nerazzurri, in termini di penalizzazioni in classifica.

PRIMA ASPETTIAMO IL TNAS
E per saperlo - ribadirlo non fa mai male - prima bisognerà capire quanti saranno i punti di penalizzazione per Atalanta-Piacenza dopo il giudizio del Tnas (Tribunale nazionale di arbitrato per lo sport). Adesso sono sei, già recuperati come mostra la classifica, quando ancora non siamo a metà campionato. E bisogna aggiungere che il Tnas non può aumentare la penalizzazione: o la diminuisce oppure la lascia com'è (sei punti). Il Tnas, considerata l'udienza tecnica-organizzativa fissata per la prossima settimana, finirà per emettere la sentenza probabilmente – stimano gli avvocati – un paio di settimane più tardi rispetto al 31 gennaio. Diciamo entro metà febbraio. Quell'ultima sentenza della giustizia sportiva diventerà poi il punto di partenza soprattutto per l'Atalanta, che sapendo cosa pesa un illecito realizzato (Atalanta-Piacenza 3-0: un conto sarà il -6, un altro all'estremo opposto un -3) potrà definire le strategie in vista della seconda tranche del processo.

I PERCASSI FUORI: NIENTE SERIE B
Perché gli interrogatori di ieri a quanto risulta non hanno portato novità. Quindi la società Atalanta non è stata coinvolta. E tanto meno sono coinvolti Antonio e Luca Percassi, che nell'Atalanta sono gli unici due dirigenti con potere di firma. Sappiamo bene cosa significa questo: se Percassi padre e figlio non sono coinvolti, la retrocessione all'ultimo posto, quindi in B, non è prevista. Quindi mal che vada ci sarà una nuova penalizzazione, dovuta non al coinvolgimento della società, ma del suo tesserato Doni. Perché l'Atalanta potrebbe essere di nuovo punita per responsabilità oggettiva («la società risponde del comportamento dei suoi tesserati») in riferimento alle altre due partite coinvolte nell'inchiesta: Ascoli-Atalanta 1-1 e Padova-Atalanta 1-1. E, attenzione, tra le due partite c'è una differenza fondamentale: nel primo caso l'illecito non si è realizzato (presunto accordo per una vittoria dei nerazzurri), nel secondo sì (presunto accordo sul pareggio). E questa è una premessa rilevante perché per l'illecito non realizzato è consentito il patteggiamento, per l'illecito realizzato invece no.

CI SARA' UN'ALTRA PENALIZZAZIONE
Detto questo, se ci atteniamo alle dichiarazioni di Doni al gip (che sarebbero state confermate ieri al pm) Ascoli-Atalanta potrebbe ben che vada diventare un'omessa denuncia e mal che vada un processo per tentato illecito. Diciamo da una forte multa a qualche punto (quanti dipenderà dalla penalizzazione finale di Atalanta-Piacenza). In Padova-Atalanta, invece, per Doni non esiste illecito, ma ci sono le dichiarazioni di Benfenati che dicono il contrario («Doni mi ha detto del pareggio») e l'impressionante similitudine tra l'uso della scheda telefonica (quella intestata al romeno che lavorava per il bagno di Cervia...) in suo possesso subito prima della partita con il Piacenza e subito prima della partita di Padova. Ovvio che Palazzi non lascerà perdere, quindi anche qui, con le regole della giustizia sportiva (non servono «prove oltre ogni ragionevole dubbio», basta «l'esistenza di indizi gravi, precisi e concordanti») è ipotizzabile un'altra penalizzazione. Pari a quella di Atalanta-Piacenza. Ma questi, per ora, sono conti teorici. Perché non sappiamo cosa deciderà il Tnas e non sappiamo come e quando procederà la giustizia sportiva, considerato il coinvolgimento di altri giocatori e altre squadre. Possiamo solo aspettare. E per un giorno almeno un po' tiriamo il fiato: mercoledì la situazione non è peggiorata. Anche se la credibilità di certe dichiarazioni - non è il caso di passare anche per tonti - è praticamente pari a zero.

Pietro Serina

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