L'Atalanta? È una squadra
in salute sia fisica che mentale

Il blitz di Cesena ha rimesso le carte a posto. Il totale digiuno di punti e reti nelle tre precedenti gare va, secondo noi, subito dimenticato. Razionale giudicarlo figlio della improponibile potenzialità delle avversarie in precedenza affrontate.

Il blitz di Cesena ha rimesso le carte a posto. Il totale digiuno di punti e reti nelle tre precedenti gare va, secondo noi, subito dimenticato. Razionale giudicarlo figlio della improponibile potenzialità delle avversarie in precedenza affrontate.

Accettiamo solo parzialmente, in risposta a chi tende sminuire i nostri meriti, che il team romagnolo non sia un granchè come, del resto, evidenzia non poco la sua precaria classifica.

Non l'essere, però, riuscito a risalire la china, disponendo del fattore campo e dell' esigenza di far risultato ci ridà, in maniera indiretta, la consapevolezza di disporre una squadra in salute sia fisica che mentale.

Avessimo vinto in modo non convincente staremmo cauti nell'attribuire agli atalantini unanimi consensi. Non spostiamo di un centimetro la valutazione nemmeno al ricordo dei tre interventi al top di Andrea Consigli e della rete vincente siglata unicamente su autogol.

Le paratone del numero uno nerazzurro sono coniugabili con le facili occasioni da noi sprecate. Poi, aldilà, di cifre o dati statistici, a legittimare senza ombra di dubbio il successo è stata l'autorevolezza con la quale gli atalantini hanno condotto lunghi tratti di partita.

Pure sotto l'aspetto della combattività nessuno si è tirato indietro segno evidente che mister Stefano Colantuono, anche questa volta, ha inclulcato, in settimana, nel gruppo quello che si definisce un approccio alla gara con la A maiuscola.

In altri termini non c'è stato spazio per la zavorra psicologica ereditata dal ricordo delle menzionate ultime battute d' arresto e di quant' altro. Parliamoci chiaro: conti alla mano anche un pareggio non l'avremmo gettato alla vigilia. Invece, sin dal calcio d' avvio, abbiamo riscontrato da parte di Denis e compagni la ferrea volontà di non accontentarsi della suddivisione della posta in palio.

A livello individuale, oltre al citato Consigli, è piaciuto l'esordio di Stendardo in difesa, quello di Moralez in un inedito ruolo e quello di Schelotto, propiziatore, per di più, del prezioso gol.

Adesso attendiamo, senza la minima pressione, il match casalingo di mercoledì con il Genoa, purtroppo orfani di bomber Denis, espulso per doppia ammonizione. Ci va di proporre: e se non tutto il male viene per nuocere?

Da tempo il gioiello e il super ricercato a suon di moneta Manolo Gabbiadini scalpita in panchina o addirittura in tribuna, attirato dalla gran voglia di dimostrare le eccellenti credenziali conquistate alla corte della under 21 azzurra? Staremo a vedere…

Arturo Zambaldo 

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