Inter-Atalanta, Denis-Milito
È anche la sfida dei bomber

La sfida tra i bomber argentini, German Denis e Diego Milito, è uno dei motivi più stimolanti che avvolgono Inter-Atalanta, di domenica al «Meazza». Per la classifca dei marcatori l'atalantino ha sin qui collezionato 15 reti, la punta di Claudio Ranieri una in meno.

La sfida tra i bomber argentini, German Denis e Diego Milito, è uno dei motivi più stimolanti che avvolgono Inter-Atalanta, di domenica al «Meazza». Subito uno sguardo alla classifca dei marcatori: il nerazzurro di targa orobica ha sin qui collezionato 15 reti; la punta di Claudio Ranieri una in meno.

Entrambi nel giro della nazionale a strisce bianco-azzurre, rincorrono nella speciale graduatoria «sua maestà» Ibrahimovic che di gol ne ha messi a segno 19. Arduo se non addirittura impossibile ipotizzare chi dei due, ha più probabilità di prevalere sull'altro nel prossimo match, anche perché non sta scritto da nessuna parte che debbano esultare a tutti i costi.

Affidiamoci, comunque, a un paio di considerazioni. Milito potrebbe partire avvantaggiato in quanto dispone, almeno sulla carta, di più compagni di squadra in grado di metterlo in zona ideale per battere il nostro Andrea Consigli. Altro elemento a suo favore, il fattore campo l'equivalente, cioè, di una maggiore pressione offensiva e relativo possesso palla.

Una delle armi, invece, utilizzabili da parte di Denis è quella di sfruttare al meglio le annunciate ripartenze innestate dal collettivo atalantino. Una cosa è, tuttavia, certa: siamo di fronte a due giocatori di elevato spessore, inteso nel più ampio senso del termine.

Oltre all'indubbio potere di procurare dolori ai portieri avversari, dispongono infatti entrambi di altre invidiabili caratteristiche. Rimanendo a Denis, scontato anche accennare al suo futuro. Se, come sembra, il club atalantino lo riscatterà totalmente a fine campionato dall'Udinese, rimarrà a Bergamo o verrà ceduto al miglior offerente?

Davvero bella domanda questa: in attesa di risposta auguriamoci di poter pregustare un buon numero di altre forti emozioni dal nostro «tanque».
Arturo Zambaldo

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