Rossi esonerato, stop per 3 mesi
«Era turbato, quasi smarrito»

Il day-after di una Firenze sotto choc, dopo la rissa in panchina, racconta di un Delio Rossi turbato esonerato e sospeso per 3 mesi, della nomina di Vincenzo Guerini a nuovo allenatore della Fiorentina per le ultime due decisive partite, di un Adem Ljajic sospeso e multato.

Il day-after di una Firenze sotto choc, dopo la rissa in panchina, racconta di un Delio Rossi turbato che ha deciso di aspettare altre 24 ore per raccontare la sua verità, della nomina di Vincenzo Guerini a nuovo allenatore della Fiorentina (il terzo in questa stagione) per le ultime due decisive partite, di un Adem Ljajic sospeso e multato pesantemente dalla società, di una tifoseria che pur condannandone la reazione violenta è in maggioranza dalla parte di Rossi comprendendone l'esasperazione nei confronti di una squadra che in molti suoi elementi ha deluso per rendimento e scarso attaccamento alla maglia.

Il patron Andrea Della Valle, che mercoledì sera aveva annunciato l'esonero del tecnico, visibilmente contrariato arriva al Centro Sportivo viola di prima mattina per restarci fino al tardo pomeriggio: la giornata inizia col colloquio con Guerini, dall'estate scorsa club manager della Fiorentina e da oggi alla guida della squadra, con lui come vice Giulio Nuciari, già preparatore dei portieri di Mihajlovic e Rossi, e Alessandro Buccolini preparatore atletico proveniente dalla Primavera: venerdì Guerini parlerà alle 13 al Franchi e farà staffetta con Rossi che ha indetto una conferenza alle 10 sempre al Franchi. L'ex tecnico viola nel primo pomeriggio - dopo aver appreso della squalifica di tre mesi da parte del giudice sportivo per "condotta inconsulta" - si è recato al Centro sportivo per salutare i giocatori che dalle 14,15 sono arrivati alla spicciolata. È stato un confronto breve terminato con i ringraziamenti di rito. Poi la squadra a ranghi ridotti è scesa in campo mentre Rossi si è intrattenuto fino alle 17, quasi faticasse a lasciare quello che era stato fino al giorno prima il suo mondo, prima di varcare i cancelli in compagnia del suo vice Limone.

«Era turbato, quasi smarrito» ha raccontato chi lo ha visto da vicino. Andrea Della Valle insieme al presidente esecutivo Cognigni e all'ad Mencucci ha cercato di ricostruire quanto accaduto mercoledì sera: Rossi non avrebbe offeso Ljajic nel corso della gara mentre il giocatore al momento del cambio ha sottolineato la decisione con applausi ironici e dicendo al tecnico «bene bravo» in modo provocatorio, Rossi si è girato e gli ha risposto piccato, poi i due sono arrivati a contatto anche perchè l'allenatore in preda all'agitazione è scivolato nella buca della panchina. Sentendosi colpire Ljajic ha reagito con qualche insulto anche in lingua serba, a quel punto Rossi è definitivamente esploso. «Gesto da condannare ma non create un mostro - ha commentato a Radio Radio il figlio di Rossi, Dario - In 28 anni mio padre non ha alzato neanche un dito su di me. Non so cosa sia successo, di sicuro non ha insultato Ljaijc. Sul gesto nulla da discutere ma la persona non si può attaccare».

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