Percassi, lacrime dopo la gioia
«Rivalsa su Doni e Masiello»

L'intervista comincia a mezzogiorno che Antonio Percassi ride e finisce quasi alle tre che il presidente piange. E non per fame. Succede per l'ultima domanda: qual è stato il momento più bello dopo che la Disciplinare ha accettato il patteggiamento?

L'intervista comincia a mezzogiorno che Antonio Percassi ride e finisce quasi alle tre che il presidente piange. E non per fame. Succede per l'ultima domanda: qual è stato il momento più bello dopo che la Disciplinare ha accettato il patteggiamento? «Le telefonate da Roma ai miei figli, li ho chiamati uno dopo l'altro, parlavo solo io... È stato bellissimo...».

E l'uomo più amato del calcio bergamasco cede alla commozione. La fine di un incubo merita uno sfogo, così come l'anniversario del suo ritorno all'Atalanta merita un'intervista. Oggi sono due anni che Antonio Percassi è di nuovo il principale azionista della società. In questi 24 mesi gli è costata 26 milioni e mezzo di investimenti e la metà del tempo vissuta in apnea, sotto schiaffo da tutti anche senza colpe dirette.

«È passata. Abbiamo messo un punto fermo e adesso possiamo guardare avanti, con delle certezze. È la fine di un incubo, la prima parola che mi viene è "programmazione". Ci manca da un anno».

Non male i risultati, in quest'anno senza programmazione...
«Formidabili, ma è stato difficilissimo. Penso alle scelte dell'estate scorsa, quando ci siamo ritrovati al centro di ogni scandalo e di ogni polemica. Sembrava avessimo fatto chissà cosa, non sapevamo cosa ci sarebbe successo, non potevi cercare i giocatori perché non sapevi cosa proporre».

A chi è venuta l'idea del patteggiamento?
«Abbiamo lavorato insieme, con lo staff dei legali. Il mio imput è stato uno: usciamo il prima possibile, rapidamente. Abbiamo bisogno di certezze, basta processi e umiliazioni. È difficile subire e tacere».

Comunque alla fine siete riusciti a patteggiare solo grazie a Doni. Se non avesse patteggiato lui...
«È stato un grande lavoro fatto dai legali, sono molto contento del loro lavoro».

Ma l'Atalanta continua a pagare Doni?».
«La risposta lei la conosce benissimo: sì, continuiamo a pagare Doni e anche Masiello. E lo dobbiamo fare altrimenti ci danno fino a tre punti di penalizzazione da scontare da settembre. È pazzesco, ma è così...».

Lei farà azione di rivalsa nei confronti di Doni?
«Guardi che noi abbiamo una parola sola, glielo dico e non lo ripeterò più: l'Atalanta farà tutto quello che è nelle sue possibilità per rivalersi nei confronti sia di Doni che di Masiello. Punto. Spero di essere stato chiaro perché non ne parlerò più».

Leggi le due pagine con l'intervista esclusiva di Pietro Serina al presidente su L'Eco di domenica 3 giugno

© RIPRODUZIONE RISERVATA