Nessuno sconto per Conte
confermati i 10 mesi di squalifica

Solo un'omessa denuncia, ma nessuno sconto per Antonio Conte: la Corte di giustizia federale ha confermato la sanzione inflitta dalla Commissione Disciplinare all'allenatore della Juventus, 10 mesi di squalifica. Una brutto colpo per Conte, in attesa dello scontato ricorso al Tnas.

Solo un'omessa denuncia, ma nessuno sconto per Antonio Conte: la Corte di giustizia federale ha confermato la sanzione inflitta dalla Commissione Disciplinare all'allenatore della Juventus, 10 mesi di squalifica. Una brutto colpo per Conte, in attesa dello scontato ricorso al Tribunale nazionale di arbitrato dello sport (Tnas) del Coni, ultimo grado di giudizio previsto dall'ordinamento sportivo.

Eppure, almeno in parte, la Corte federale ha accolto il ricorso presentato dai legali del tecnico pugliese, cancellando una delle due omesse denunce per cui l'attuale allenatore della Juventus ed ex Siena era stato condannato in primo grado: secondo i giudici, Conte non era a conoscenza della combine della partita Novara-Siena dell'1 maggio 2011, ma solo della manipolazione della gara AlbinoLeffe-Siena del 30 maggio 2011.

Nonostante questo, però, la sanzione non cambia: per comprenderne appieno le ragioni bisogna aspettare le motivazioni della sentenza, previste entro 30 giorni, ma con ogni probabilità la Corte ha voluto punire Conte in virtù del ruolo ricoperto. Un'ipotesi confermata dalla decisione adottata su Angelo Alessio, vice-allenatore della Juventus (ed ex Siena) accusato dalla Procura per le medesime omesse denunce: diversamente da quanto stabilito per Conte, il giudice di secondo grado ha ridotto da 8 a 6 mesi la sanzione per Alessio accogliendone parzialmente il ricorso. Rispetto alle sentenze della Disciplinare, la Corte federale ha accolto in modo parziale o totale solo cinque ricorsi.

Oltre a Conte e Alessio, i giudici hanno ridotto la penalizzazione del Novara - da due a un solo punto di penalizzazione (che va ad aggiungersi ai 3 punti ricevuti dalla società piemontese nel processo di luglio, dunque 4 punti complessivi da scontare nel prossimo campionato di serie B) più 20 mila euro di penalizzazione - mentre hanno completamente cancellato le pesanti sanzioni a carico del Grosseto e del presidente Piero Camilli.

In primo grado il club toscano era stato punito con l'esclusione dalla serie B (con successiva riassegnazione ad altro campionato di categoria inferiore da parte del Consiglio federale) per la partecipazione di Camilli alla combine della partita Ancona-Grosseto dell'aprile 2010, ora negata dalla Corte federale: il presidente - sanzionato con 5 anni di inibizione dalla Disciplinare - è stato dunque prosciolto.

La Corte federale, al contrario, ha respinto tutti gli altri ricorsi presentati da tesserati, club e Procura. In particolare, i giudici hanno confermato la totale estraneità dei calciatori della Juventus Leonardo Bonucci (ex Bari) e Simone Pepe (ex Udinese) alla presunta combine della partita Udinese-Bari del maggio 2010, prosciogliendo anche gli ex giocatori del club pugliese Salvatore Masiello e Nicola Belmonte, così come l'Udinese. La telefonata tra Daniele Portanova e Marco Di Vaio, ritenuta dalla Procura una "prova inconfutabile" dell'avvenuta combine della partita Bologna-Bari del maggio 2011, non è stata ritenuta altrettanto importante dalla Corte: anche in questo caso il giudice d'appello ha sposato appieno la tesi della Disciplinare, confermando il proscioglimento per Di Vaio, i 6 mesi di squalifica per Portanova (omessa denuncia) e la conseguente ammenda nei confronti del Bologna (30 mila euro).

La Corte ha poi respinto il ricorso presentato da Emanuele Pesoli (3 anni di squalifica) - calciatore del Verona incatenatosi per protesta davanti alla sede romana della Federcalcio dopo la sentenza di primo grado - e soprattutto l'appello del Lecce: proprio come il Grosseto, il club salentino sperava nell'annullamento della pesante sanzione decisa dalla Disciplinare, vale a dire l'esclusione dalla serie B (più 30 mila euro d'ammenda) con successiva riassegnazione a un campionato di categoria inferiore da parte della Federcalcio.

E invece la Corte ha confermato solo il proscioglimento dell'ex calciatore giallorosso Giuseppe Vives, mentre al Lecce - punito per il coinvolgimento dell'ex presidente Pierandrea Semeraro (5 anni di inibizione) nella combine del derby pugliese Bari-Lecce del maggio 2011 - non resta che sperare nel ricorso d'urgenza al Tnas: per ora la Lega di serie B rinvierà le partite del club salentino (sicuramente la prima giornata Spezia-Lecce, probabilmente anche la seconda Lecce-Cesena), ma la sentenza finale dovrebbe arrivare entro fine agosto.

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