Varese: la chiamano «zona Kone»
Già due gol per l'ex atalantino

A Varese già parlano di «zona Kone». E non potrebbe essere diversamente visto che Moussa Kone, ivoriano di 22 anni, è andato in gol già un paio di volte proprio negli ultimi minuti di gioco contribuendo, entrambe le volte, alle vittoria della sua squadra.

A Varese già parlano di «zona Kone». E non potrebbe essere diversamente visto che Moussa Kone, ivoriano di 22 anni, è andato in gol già un paio di volte proprio negli ultimi minuti di gioco contribuendo, entrambe le volte, alle vittoria della sua squadra.

Insomma, il centrocampista di colore, uscito dal premiato laboratorio di Zingonia, possiede le carte in regola per offuscare addirittura Renato Cesarini. Sì la leggendaria mezz'ala italo argentina della Juventus, anni 30, passato alla storia footbaliera per l'abbondanza di reti segnate nei finali di partita.

Ceduto in prestito dall'Atalanta al Varese poche ore prima della conclusione del mercato di agosto: nemmeno il tempo per ambientarsi nel nuovo gruppo, e l'allenatore del Varese, Castori, lo ha schierato, due domeniche or sono, al 32' della ripresa contro il Lanciano.

Kone lo ha immediatamente ripagato con il gol vincente del 2-1. Seconda realizzazione sabato scorso quando a Modena, in pieno recupero (94') ha regalato il successo ai varesini (ancora 2-1 il risultato).

Staremo a vedere se varrà la regola del non c'è il due senza tre, in rapida successione, nella prossima gara del torneo cadetto con il Varese impegnato in casa con il Bari.

Kone, inutile nasconderlo, aveva vivamente sperato di rimanere alla corte di mister Colantuono considerate anche le buone prestazioni offerte in precampionato. Gli stessi tifosi lo avevano, del resto, coccolato non appena era chiamato in causa.

Ma con l'ingaggio in extremis dell'ex cagliaritano Biondini il suo trasferimento è diventato, pressoché, fisiologico. Certo, questa sua partenza sprint con la maglia varesina, sia pure in serie B, non è passata inosservata a nessuno. C'è, comunque, di che consolarsi dal momento che il longilineo e generoso centrocampista è stato ceduto con la formula, come si è detto, del prestito.

Ma c'è di più. La società di Antonio Percassi crede talmente nel giocatore che gli ha prolungato il contratto sino al 2017. In ogni caso, è sempre di attualità la domanda: meglio blindarli in casa i baby dotati di talento oppure parcheggiarli altrove per una completa, o giu di lì, maturazione? Segue la risposta obbligata: fammi indovino e ti farò ricco.

Arturo Zambaldo

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