Tiri liberi sul basket bergamasco
Comark, accontentarsi? No grazie

Reati e Perego da categoria superiore; Ferrarese, Malagoli e Cazzolato, appena sotto; Maspero, Molinaro, Carnevali e Tomasini baby emergenti in cerca di adeguati minutaggi nella terza divisione nazionale.

Reati e Perego da categoria superiore; Ferrarese, Malagoli e Cazzolato, appena sotto; Maspero, Molinaro, Carnevali e Tomasini baby emergenti in cerca di adeguati minutaggi nella terza divisione nazionale. E' il caso di ricordarlo per porsi la domanda: con questo accreditato organico ci si deve rassegnare a rimanere per il ventesimo anno consecutivo nell'attuale torneo, ovvero solo nell'anticamera del basket che conta? No, grazie.

Lasciamo lottare rose di minor spessore tecnico per centrare il dodicesimo posto, l'equivalente della permanenza in questo campionato che inizierà domenica 30 settembre. Da puntare, invece, è sulla promozione alla Lega due (quella vera, non quella dei “poveri”).

Altrimenti perché mai la dirigenza avrebbe ingaggiato giocatori, indiscutibilmente, titolati? Per competere, più o meno alla pari, con le concorrenti di secondo-terzo livello sarebbe stato sufficiente portare a Treviglio, in estate, un paio degli atleti ben individuatii dando, quindi, spazio ai giovani più promettenti.

Considerata l'inequivocabile competenza in materia, specie, del confermatissimo general manager Euclide Insogna ci riesce oltremodo difficile rietenere che lo stesso non la pensi in tal senso. Come del resto l'operativo presidente Gianfranco Testa e i suoi più stretti collaboratori.

Dopodichè si può comprendere che a livello ufficiale la società usi termini prudenziali non fosse altro che per portarsi avanti in caso del fallimento di un obiettivo, senza dubbio, ambizioso ma sotto parecchi aspetti concreto. Plaudiamo l'uscita fuori dal coro, di Reati “secondo me siamo un team in grado di centrare un traguardo importante” con quel che, scontatamente, segue. Non si tratta, quello della guardia milanese, di ottimismo giovanile a dismisura ma di una valutazione rigorosamente razionale.

Poi, si sa, cosa c'è tra il dire e il fare ma alla base di tutto rimane la palapabile consapevolezza che siamo di fronte ad una Comark la cui autostima va difesa a oltranza.

Arturo Zambaldo

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