Reati e il canestro da metà campo
«Sono stato premiato con gli interessi»

«Ero tranquillo, privo di qualsiasi tensione, quando un attimo dal suono della sirena ho puntato al canestro poco oltre la metà del parquet. Evviva: sono stato premiato con gli interessi». Così ha rivissuto il finale al cardiopalma di Chieti, Davide Reati

«Ero tranquillo, privo di qualsiasi tensione, quando un attimo dal suono della sirena ho puntato al canestro poco oltre la metà del parquet. Evviva: sono stato premiato con gli interessi». Così ha rivissuto il finale al cardiopalma di Chieti, Davide Reati, il ventiquattrenne capitano della Comark, rientrato in estate a Treviglio dopo l'esperienza con Varese, nella massima categoria.

«Dovevo, in qualche modo – ha aggiunto – riparare ai due tiri liberi appena prima gettati al vento: se li avessi realizzati avremmo impattato, in quell'istante, con gli avversari. E' andata bene e i festeggiamenti negli spogliatoi e nel lungo viaggio di ritorno a casa si sono susseguiti in maniera adeguata».

Allargando il film della sfida in Abruzzo, la talentuosa guardia milanese, ha ricordato anche i momenti meno gioiosi. “Appena prima del riposo ci eravamo trovati sotto di tredici lunghezze. Non una sciocchezza, considerando, che giocavamo in trasferta e contro avversari di enorme spessore tecnico. Ma evidentemente lo spirito di gruppo e l' encomiabile voglia di vincere ci hanno fatto reagire tanto da raddrizzare le fasi dell'incontro nel volgere di poco tempo”. Inevitabile una riflessione sul primato in classifica, frutto del poker di vittorie sin qui conseguite “La vetta, anche se siamo all'inizio, ci dà morale e ci procura ulteriore autostima. Sapere che altre squadre pur disponendo di giocatori di nome e più esperti di noi stanno faticando è confortante”.

E' il caso di evidenziare che sin dalla preparazione al campionato, Reati si era detto fiducioso sul brillante percorso della squadra andando oltre gli obiettivi della società presieduta da Gianfranco Testa che parlano di permanenza nell'attuale terza divisione nazionale. “Sì, la dirigenza – sono parole del giocatore – fa bene a invocare la prudenza anche se per quanto mi riguarda non escludo che si possa ambire a qualcosa di più. Disponiamo, del resto, di un organico che, oltre a essere votato al sacrificio ha una invidiabile voglia di profondere puntualmente il massimo in ogni occasione. Eementi, questi, impersonati e trasmessi anche da coach Vertemati”.

Arturo Zambaldo

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