Atalanta, giù la maschera
Riemerge il sogno europeo

Atalanta, togli per piacere la maschera. La politica della prudenza non si addice più alla festosa realtà dei fatti. Ci andrebbe di mezzo, secondo noi, l'autostima se si tirasse ancora in ballo l'obiettivo-salvezza. A meno che il sesto posto sia frutto di fatalità. L'Atalanta è da Europa League? Vota il sondaggio

Atalanta, togli per piacere la maschera. La politica della prudenza non si addice più alla festosa realtà dei fatti. Ci andrebbe di mezzo, secondo noi, l'autostima se si tirasse ancora in ballo l'obiettivo-salvezza. A meno che il sesto posto solitario in classifica e i venti punti collezionati sul campo in undici gare, siano frutto di fatalità o di sfumature affini.

Ma non è proprio così. Il cospicuo bottino girato in cassaforte è figlio di un'organizzazione di gioco, di una tenacia e di uno spirito di gruppo cementato, ne siamo sicuri, sin dalla fase di preparazione estiva in Alta Valle Seriana.

A ciò si aggiunga la qualità e la completezza di un organico affidato ad un condottiero, Stefano Colantuono, non a caso blindato, in corsa, per un paio di stagioni dal presidente Antonio Percassi.

Già, la rosa. In questo ambito tanto di cappello a Pierpaolo Marino (altro colpaccio societario la sua cattura, due estati or sono, offrendogli di colpo i più ampi poteri operativi) artefice di una ripetuta campagna acquisti-cessioni degna delle sue credenziali.

E da personaggio razionale e privo di problemi nell'esporsi, il direttore generale campano, al termine dello storico exploit con l'Inter, pur non pronunciando la parola Europa, ha parlato di possibili sogni.

Viceversa Colantuono ha insistito sulla quota-40 punti da raggiungere il più in fretta possibile. Anche se, ribadiamo il nostro disaccordo sull'argomento, il ruolo di pompiere da parte dell'allenatore di Anzio va, comunque, compreso.

Messi ai piedi club blasonati come il Milan, il Napoli e buon ultimo l' Inter, perché mai dovremmo ricorrere al freno a mano quanto a entusiasmo e fiducia sul prosieguo del campionato.

Certo, se ci affidassimo unicamente al calendario che prevede, per domenica, l'impegno di Firenze, contro la lanciatissima formazione di Montella un po' di prudenza non sarebbe magari male. Ma non si diceva così anche alla vigilia di Milan, Napoli e Inter?
Arturo Zambaldo

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