Manfredini, tira e molla
Ma non prolunghiamolo

Ci si chiede quanto durerà il tira-molla tra Manfredini e il club nerazzurro. Precedenti e esperienza anagrafica ci suggeriscono che i tempi di attesa saranno abbastanza brevi.

Ci si chiede quanto durerà il tira-molla tra Manfredini e il club nerazzurro. Precedenti e esperienza anagrafica ci suggeriscono che i tempi di attesa saranno abbastanza brevi. Sull'esito finale rimaniamo pessimisti sul rispetto da parte del giocatore del contratto in scadenza, come noto, tra 18 mesi. E', quindi il caso, di mettersi il cuore in pace al pensiero che non esiste ormai calciatore professionista che privilegi la maglia all'aspetto economico. Da annoverare tra le eccezioni (pronte a confermare la regola) quella del capitano atalantino Bellini che rinunciò alle allettanti proposte del Palermo, su pressioni di Stefano Colantuono, appena approdato alla corte di Zamparini.

Ricordiamo che anche per il “Bello” di Sarnico, al pari di Manfredini, si sarebbe trattato dell' ultima occasione della carriera. A blindarlo a Bergamo fu l'allora presidente Ivan Ruggeri e, ci risulta, nemmeno con eccessiva fatica. Ma con Manfredini è un altro discorso: vuoi perché c'è la sua ferma volontà di non lasciarsi sfuggire quello che pare quasi un terno al lotto; vuoi perché il Genoa sembra mettere sul piatto un bel gruzzolo di euro che di questi giorni è un fatto altrettanto straordinario.

Non dimenticando, inoltre, la carta d'identità del giocatore che compirà 33 anni il prossimo 27 maggio. Se mai il vero problema ricadrà sullo stesso Colantuono che di punto in bianco dovrebbe trovare un sostituto per la sua organizzazione difensiva. Ammesso e non concesso il via libera alla cessione (scontata l'insistenza della società per trattenerlo) si tratterà, poi, di rimpiazzarlo a dovere. Sul candidato a rilevare il ruolo di Manfredini, per adesso, si fanno i nomi soprattutto di Bovo e Canini ma qui siamo soltanto nel campo delle ipotesi più pure. Urge, però, una soluzione immediata o giu di lì. Per il direttore generale Pierpaolo Marino, non c'è che dire, è questa una grana giunta inaspettata che mette a dura prova la sua riconosciuta fama di mago del mercato.

Arturo Zambaldo

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