Martedì 12 Febbraio 2013
Tiri liberi sulla Comark
A Perugia riveduta e corretta?

La battuta a vuoto in Emilia ha detto chiaro e tondo che non basta disporre nell'organico pedine di indubbie qualità tecniche. Ci vuole altro a cominciare di un gioco più produttivo e di una gestione più efficiente nell'arco della gara. Inoltre occorre pretendere una totale disponibilità degli atleti all'insegna dell'uno per tutti e viceversa.
È compito del coach risolvere il primo aspetto, pertanto, non intendiamo assolutamente sostituirci nel ruolo. Quanto al secondo elemento, guai chiudere gli occhi sugli eccessi di individualismi emersi nella formazione. Portando a Treviglio i palpabili pezzi pregiati quali Reati, Perego, Ferrarese, Raminelli e Pederzini, si sono garantiti talento e la corsa all'alta classifica. Questo, però, in teoria. Nella pratica, poi, determinante è aggiungere sacrificio e spirito di gruppo a oltranza.
Nell'ultima esibizione, con il Mirandola, come spiegare, all'atto pratico, che a quattro minuti dal termine sul 66 pari e dopo aver accumulato un vantaggio anche di dodici lunghezze si è registrato l'interminabile black out? L'aggravante è che il cedimento nel finale di partita era accaduto in precedenti occasioni. Mettere sotto accusa la preparazione atletica e quindi i preposti ad essa sarebbe superficiale o se si preferisce costituirebbe un insostenibile alibi per mascherare problemi di diversa natura. A fagiolo viene la stesura del calendario visto che nel prossimo impegno la Comark si recherà a Perugia, contro il fanalino di coda del girone. Il quintetto umbro ha sin qui racimolato la miseria di dieci punti: ci siamo capiti?
Arturo Zambaldo
fa.tinaglia
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