Tiri liberi sul basket bergamasco
Comark, da 4ª a 8ª in poco tempo

Dal quarto posto all'ottavo nel giro di poco tempo. Su questo non ci piove. Punto di domanda, invece, è se per la Comark è il caso di accantonare il dichiarato obiettivo-playoff quando mancano quattro turni al termine di questa altalenante regular season.

Dal quarto posto all'ottavo nel giro di poco tempo. Su questo non ci piove. Punto di domanda, invece, è se per la Comark è il caso di accantonare il dichiarato obiettivo-playoff quando mancano quattro turni al termine di questa altalenante regular season. I numeri, purtroppo, non sono rassicuranti perchè del poker di gare da disputare la metà saranno in trasferta.

Ed è proprio quello il dato allarmante visto che il team del presidente Gianfranco Testa, con il Ko di domenica a Lucca, ha toccato quota dodici, quanto a tonfi consecutivi lontano dal PalaFacchetti. Se non si tratta di record in negativo siamo li. Ma al di là di cifre e statistiche dispiacerebbe rinunciare alle entusiasmanti sfide-promozioni di maggio che il club trevigliese ci ha regalato in molteplici occasioni. Per ribaltare l'attuale situazione di graduatoria occorrerebe, come prima cosa, infilare un filotto di vittorie senza cioè accusare alcuna battuta a vuoto.

A pesare come un macigno è il menzionato ultimo tonfo, dopo un supplementare, sul parquet toscano. Non essere riusciti a gestire al meglio un peraltro meritato bottino di undici lunghezze quando mancavano sette minuti alla sirena ha, abbastanza, del sorprendente. Archiviare, in quattro e quattr'otto, anche la sconfitta di Lucca attribuendola alla pur importante assenza di Pederzini ci sembra, però, superficiale se non addirittura priva di costruttività specie in vista dei prossimi impegni (a cominciare da giovedì 25, contro Agrigento). Come quando di fronte a precedenti risultati negativi qualcuno è ricorso all'abituale alibi che parlava di sfortuna e di arbitraggi avversi. Normalmente al ripetersi di ko ci si concentra sulla diagnosi per poi prescrivere la terapia, il più possibile d'urto. O no?
Arturo Zambaldo

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