F1: Domenicali sgrida la Ferrari
«E' ora di darci una svegliata»

«La mancanza di affidabilità e gli errori non sono accettabili. Dobbiamo darci una svegliata». Il clima in casa Ferrari non è certo dei migliori e il direttore della Gestione sportiva, Stefano Domenicali, cerca di dare l'ennesima scossa all'ambiente.

Perché se da una parte i progressi sulla monoposto sono stati evidenti, dall'altra la mancanza di affidabilità mostrata anche domenica in Spagna dalla F60 preoccupa e non poco. Se poi ci si mette anche la sfortuna e qualche errore, come nel caso dei rifornimenti di Felipe Massa che ha rischiato di rimanere a secco a fine gara, allora la situazione è ancora più allarmante.

Come ha detto Massa, il Mondiale è ormai andato ma la Ferrari ha il dovere di cercare di salvare il salvabile e risolvere eventuali problemi organizzativi e lavorativi, soprattutto in vista del prossimo anno. Domenica a Barcellona Kimi Raikkonen (ci sono addirittura voci che parlano di un suo ritiro a fine stagione, ndr) si è ritirato per un guasto idraulico, Massa invece ha chiuso sesto per problemi al rifornimento nei due pit-stop. Gli aggiornamenti apportati alla monoposto, però, hanno comunque fatto fare un passo in avanti alla F60.

«Ci sono due aspetti da analizzare in questa gara - ha detto Domenicali -. Un aspetto che deve tenere tutti motivati, che è quello di avere finalmente una macchina competitiva e che tiene il passo delle Red Bull. È un segnale positivo e deve motivare la gente. Dall'altro però dobbiamo vedere anche quello che non siamo riusciti a raccogliere in gara, e questo è un grande rammarico. Abbiamo problemi di affidabilità e questo non è accettabile, non va assolutamente bene. Abbiamo avuto dei problemi che hanno costretto Kimi al ritiro e hanno fatto perdere due posizioni a Felipe nelle fasi conclusive, dopo avergli impedito di raggiungere un posto sul podio che sarebbe stato meritato. Tutto ciò è inaccettabile per una squadra come la Ferrari: dobbiamo tutti reagire per tornare ai nostri standard così come siamo riusciti a recuperare parzialmente sul piano della prestazione. C'è tanto da lavorare, su tutti i fronti, ed è quello che continueremo a fare con un impegno assoluto. È facile ora dire alla gente di andare a casa, ma non migliorerebbe la situazione. Dobbiamo essere razionali e cercare di risolvere un problema dopo l'altro. Tutti devono assumersi le responsabilità e lavorare al massimo delle proprie potenzialità, in ogni area. Il problema dell'affidabilità esiste da molto tempo e non siamo stati in grado di risolverlo. Ora però dobbiamo farlo, altrimenti gli sforzi di migliorare la macchina sono vani se continuiamo a fermarci».

Domenicali non è preoccupato della sua posizione all'interno della squadra: «Non credo che sia questo il problema e comunque se fosse necessario, poiché sono a disposizione dell'azienda, sarei io a farmi da parte se aiutasse a migliorare la situazione». Oltre al problema dello sfruttamento delle gomme più dure, è emerso anche quello del motore che forse consuma troppo. «Non sappiamo esattamente le cause del problema di Felipe. Potrebbe essere legato ai consumi e allo stile di guida, ma dobbiamo ancora capirlo».

Il campionato delle Rosse sembra, però, se non chiuso almeno compromesso. «Quando arriveremo ai massimi livelli nelle prestazioni, nell'affidabilità e nel management, e spero che ciò accada molto molto presto, allora guarderemo avanti per capire a che punto siamo in campionato. Sicuramente le Brawn sono molto veloci e molto affidabili, invece la situazione per noi è al contrario. Noi dobbiamo fare del nostro meglio e poi vedremo».

La prossima gara si correrà il 24 maggio a Montecarlo e lo sviluppo della F60 non si fermerà. Il progettista Aldo Costa ha infatti spiegato: «Stiamo lavorando molto duramente per accelerare il processo di sviluppo della macchina. Ad ogni GP avremo degli aggiornamenti per cercare di arrivare al livello delle macchine che ci stanno davanti». Ma potersi inserire nella lotta al titolo ora è quantomeno difficile.

Quattro vittorie nelle prime cinque gare, un dominio stile-Ferrari degli anni d'oro di Michael Schumacher (2002 e 2004), un campionato che molti ormai danno già praticamente per chiuso. Ross Brawn è riuscito nel miracolo non solo di partecipare a un Mondiale di F1 che la Honda aveva già abbandonato, ma addirittura di farlo da dominatore. Merito dell'astuzia e delle capacità dell'ex dt della Ferrari. «Mondiale chiuso? No, è troppo presto per parlare di titolo - ha replicato Brawn -. Pensiamo gara per gara. A Barcellona abbiamo visto che i nostri rivali sono molto forti, la Red Bull è vicinissima e sarà pericolosa fino alla fine. La Ferrari inoltre ha fatto un passo in avanti molto importante rispetto a dove era prima di questa gara. Al momento però Brawn GP e Red Bull sono le due squadre che hanno capito meglio le opportunità del nuovo regolamento».

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