L'inviato speciale Caccia
«Martedì vince Armstrong»

Il Giro d’Italia entra nel vivo e da martedì 12 maggio si farà veramente sul serio. San Martino di Castrozza ospiterà il primo arrivo in salita della corsa rosa e la sfida è pronta per essere lanciata. «Domani ne vedremo delle belle - afferma l’inviato speciale della redazione web de L’Eco, Diego Caccia -. Ci sarà il primo scossone in classifica e le squadre favorite punteranno a fare "a tutta" la prima salita di giornata per lasciare spazio ai capitani nel finale. Questo sarà anche il compito del mio team, che dovrà proteggere gli scalatori Mauricio Soler e Felix Cardenas nelle fasi cruciali. In caso di fuga numerosa potete scommettere che tenterò di inserirmi per facilitare nel finale il lavoro dei miei capitani».

Con il primo arrivo in quota i big pronosticati alla vigilia usciranno allo scoperto e Diego Caccia ha le idee chiare sul favorito della tappa Padova–San Martino di Castrozza: «Un nome? Lance Armstrong - afferma il ventisettenne bergamasco -. Mi ha stupito per l’impressionante facilità di pedalata e devo dire che appare in una forma invidiabile, nonostante sia reduce da un infortunio».

Appunto Lance Armstrong, il ciclista più famoso del pianeta, con cui non è cosa di tutti i giorni poter pedalare fianco a fianco: «Trovarsi al suo fianco è qualcosa che ti fa rabbrividire, pensando a cosa questa persona ha vinto e cosa ha dovuto passare nella sua vita. Mi ha sorpreso il suo carattere, aperto con tutti: quando c’è da fare due chiacchiere non si tira mai indietro».

La terza tappa (Grado-Valdobbiadene), vinta da Alessandro Petacchi, nuova maglia rosa, non ha lasciato molto tranquilli i componenti del team Barloworld, vista l’ennesima disavventura di Mauricio Soler, attardato (1’25”) per colpa di una caduta. Diego Caccia punta l’attenzione sul tifo da stadio presente ai bordi della strada: «Oggi eravamo in una terra cone il Friuli in cui il ciclismo è molto amato: tantissime persone ci hanno accompagnato lungo tutto il percorso. Un grande entusiasmo si respirava nell’aria, insieme a un buon sapore di vino...».
 Simone Masper

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