Atalanta, buone notizie. Se non si riprende
in Champions anche la prossima stagione

Tutto come previsto e auspicato. Ieri l’Uefa ha confermato i calendari che porteranno a fine stagione: i campionati nazionali entro il 3 agosto, poi un mese per la Champions e l’Europa League.

E soprattutto ha reso ufficiali i criteri che le federazioni dovranno seguire per indicare le squadre qualificate alle prossime coppe europee (2020/21) se per l’emergenza sanitaria non fosse possibile chiudere regolarmente i campionati.E questi criteri sono una fortissima tutela per l’Atalanta che verrà: conterà la classifica al momento della sospensione dei tornei. Quindi l’attuale 4° posto dei nerazzurri, a +3 sulla Roma che potenzialmente è +6 (manca il recupero col Sassuolo) e vale +7 per gli scontri diretti sarà un gran punto di partenza per la corsa di fine stagione.

Il comunicato pubblicato dall’Uefa sul sito ufficiale sul tema in questione recita, testualmente: «Se una competizione nazionale viene prematuramente interrotta per motivi legittimi... l’Uefa richiederà alla Federazione Nazionale interessata di scegliere le squadre per le competizioni Uefa per club 2020/21 in base al merito sportivo nelle competizioni nazionali 2019/20. La procedura per la scelta dei club dovrà basarsi su principi oggettivi, trasparenti e non discriminatori...».

Beh, zero dubbi: se i campionati non saranno conclusi conterà la classifica a quel punto della stagione, e nient’altro. Quindi tutti i rumors che avevano preoccupato non poco nei giorni scorsi - tipo il ricorso alla storicità nelle partecipazioni alle coppe europee, o ancora la stima dei bacini d’utenza - sono stati cestinati. Ed è giustissimo così, ogni altra decisione sarebbe stata un’ingiustizia.

Europei: il nome resta Euro 2020

Il documento del Comitato Esecutivo dell’Uefa prevede anche due vie per arrivare a fine stagione. Oltre al calendario già proposto (subito i campionati, ad agosto Champions ed Europa League) c’è l’ipotesi di alternare campionati (nel fine settimana) e tornei europei (dal martedì al giovedì). Ma in realtà questa soluzione è già tramontata per un problema evidente: i diversi campionati ripartiranno in date diverse e non c’è omogeneità. Meglio una gran tirata nei tornei interni e poi le fasi finali delle coppe europee.L’Uefa ha inoltre annunciato che i campionati europei già spostati a giugno-luglio 2021 continueranno comunque a chiamarsi Euro 2020. Per celebrare comunque il 60° anniversario del torneo (prima edizione nel 1960), per ricordare la battaglia sanitaria di questo 2020 e per evitare un enorme spreco di materiale già pronto col marchio Euro 2020.La Figc s’adegua.

Ora il governo

Nel pomeriggio di ieri la Figc, adeguandosi alle decisioni dell’Uefa, con un’apposita delibera ovviamente ha subito adeguato il termine della stagione al 2 agosto. Niente 30 giugno quindi, anche se restano il tema dei contratti dei giocatori in scadenza al 30 giugno (per i quasi servirà una norma internazionale) e le decisioni del governo, attese a breve per permettere la ripresa prima degli allenamenti e poi dell’attività agonistica, ovviamente nel rispetto della tutela della salute degli atleti.

70 milioni ai club, Atalanta compresa

L’Uefa ieri ha inoltre deciso di sbloccare i pagamenti dei circa 70 milioni destinati ai club come contributo per la partecipazione dei loro giocatori alle partite delle Nazionali. Non sono contributi nuovi e il loro pagamento era previsto per questo periodo, cioè dopo gli spareggi per l’ammissione agli Europei 2020. Ma spareggi ed Europei sono stati spostati, così l’Uefa per garantire liquidità ai club ha deciso di distribuire comunque queste «quote».In totale adesso saranno distribuiti 67,7 milioni (dei 70 previsti, gli ultimi 2,7 milioni dopo gli spareggi del prossimo autunno) a 676 società ovviamente di tutte le 55 federazioni nazionali. Gli importi riconosciuti vanno da un minimo di 3.200 a un massimo di 630 mila euro. Tra i club beneficiari ovviamente c’è anche l’Atalanta che, considerato il gran numero di convocati ad ogni stop per le Nazionali, dovrebbe incassare tra 300 e 400 mila euro. Se ne saprà di più alla fine di Euro 2020, quando i dati saranno ufficiali.

Malagò punge,Gravina replica

Dopo l’annuncio del posticipo del finale di stagione al 2 agosto, il presidente della Figc Gabriele Gravina ha risposto, senza citarlo, al presidente del Coni, Giovanni Malagò. Questo in un’intervista aveva punzecchiato il calcio, dicendo che «la Figc è l’unica federazione che ha deciso di muoversi da sola» e chiedendo un «piano B» alternativo alla conclusione dei campionati. Gravina ha detto: «Stiamo lavorando di comune accordo con tutti i ministri interessati, non andremo mai contro la legge e per questo meritiamo rispetto, invece siamo strumentalizzati per polemiche destituite di qualunque fondamento. La tentazione di parlare di calcio, per la notorietà che da questo discende, induce diversi interlocutori a commentare cose di cui sono evidentemente male informati».

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