Atalanta ko di goleada (1-4) ma salva
Il Cagliari ha perso contro il Palermo

L’Atalanta ha conquistato la salvezza aritmetica proprio nella giornata in cui i nerazzurri hanno incassato il ko più duro della gestione Reja, un inequivocabile 1-4 al Comunale di Bergamo contro un Genoa scatenato, ko peraltro indolore perché il Cagliari ha perso in casa per 1-0 a Palermo (9’ pt Vazquez). A due giornate dalla conclusione del campionato il ritardo dei sardi è rimasto di otto punti, divario ormai impossibile da rimontare.

ATALANTA-GENOA 1-4

RETI: 18’ Pinilla su rigore, 30’ pt Pavoletti, 12’ st Bertolacci, 16’ st e 28’ st Iago Falque.

ATALANTA (4-3-3): Sportiello 6; Bellini 6, Stendardo 5, Cherubin 4,5 (30’ st Benalouane sv), Dramé 6; Cigarini 5 (15’ st Moralez 5,5), Migliaccio 6, Carmona 5,5; D’Alessandro 5,5 (21’ st Bianchi 5,5), Pinilla 7, Gomez 5,5. In panchina: Frezzolini, Merelli, Del Grosso, Scaloni, Emanuelson, Baselli, Grassi, Boakye, Rosseti. All. Reja

GENOA (3-4-3): Perin 6,5; Roncaglia 6, Burdisso 5, Izzo 6; Rincon 6,5, Bertolacci 7,5 (38’ st Mandragola sv), Kucka 7, Edenilson 6,5; Iago Falque 8 (41’ st Tambè sv), Pavoletti 6,5, Lestienne 5 (22’ st Bergdich 6). In panchina: Lamanna, Panico, Sommariva, També, Gulli, Laxalt, Ghiglione. All. Gasperini.

Arbitro: Gervasoni di Mantova 6,5.

Note: spettatori 17 mila circa. Ammoniti Izzo, Migliaccio, Carmona e Pinilla. Corner 9-7 per l’Atalanta. Recupero 2’+3’.

Dunque quarta salvezza consecutiva dei nerazzurri che sono però destinati a concludere il torneo in quartultima posizione, ovvero soltanto un gradino sopra la retrocessione. Se si pensa che doveva essere l’annata del consolidamento a centroclassifica, è evidente che è stata un’annata negativa per i bergamaschi. Fortunatamente non è diventata fallimentare e l’Atalanta si può «consolare» con l’obiettivo minimo della salvezza.

Su Atalanta-Genoa c’è ben poco da raccontare. Il Genoa, che aveva liquidato lunedì scorso il Torino per 5-1, ha confermato di attraversare un momento formidabile di forma e ha surclassato l’Atalanta sul piano del gioco e dai gol. Una squadra bergamasca che forse ha pagato anche un po’ di appagamento dopo l’exploit di Palermo. E dire che i nerazzurri - che avrebbero dovuto pareggiare per sigillare la salvezza senza dover pensare al risultato di Cagliari - avevano segnato per primi con Pinilla: il centravanti cileno aveva infatti trasformato al 18’ pt un rigore concesso per un fallo di mano di Burdisso totalmente insensato.

Il Genoa non ha avuto grandi problemi nel pareggiare al 30’ pt quando Pavoletti ha sovrastato Stendardo nel gioco aereo su cross da destra di Bertolacci e infilato Sportiello di testa. C’è da dire che i rossoblù già nel primo tempo hanno evidenziato una lampante superiorità nelle azioni d’attacco, anche se l’Atalanta era stata insidiosa in contropiede, al 32’ pt con Dramè (lancio di Cigarini e respinta di Perin sul tentativo del difensore) e al 42’ pt, quando c’è stato un dubbio contatto in area tra Roncaglia e D’Alessandro e forse l’arbitro avrebbe potuto concedere il rigore. Proprio nel recupero del primo tempo c’è stata la più ghiotta palla-gol per il Genoa, un colpo di testa di Bertolacci neutralizzato sulla linea di porta da Pinilla in ripiegamento difensivo.

La squadra di mister Gasperini, probabilmente la più bella squadra ammirata da Comunale in questo campionato, è dilagata nella ripresa, con il collettivo e con i suoi due giocatori più forti, gli imprendibili Bertolacci e Iago Falque, che hanno firmato tre splendidi gol. Bertolacci ha realizzato il 2-1 al 12’ st superando Cherubin con un tunnel e fulminando Sportiello con un preciso rasoterra, mentre Iago Falque è stato autore di una sontuosa doppietta, sempre con conclusioni a rientrare di sinistro da destra, la prima bassa al 16’ st e la seconda diretta sotto l’incrocio dei pali al 28’ st.

Da annotare c’è stato uno spirito indomabile, perché l’Atalanta non ha mollato fino al 93’ e ha sfiorato diverse volte il secondo gol (soprattutto all’ultimo minuto di recupero con Pinilla, tiro alto da due metri), ma il risultato non fa una piega. Reja subito dopo il secondo gol genoano, aveva sostituito Cigarini con Moralez (15’ st), ma un minuto dopo il Genoa è pervenuto alla terza rete e tutto si è complicato irrimediabilmente. C’è stato anche l’ingresso di Bianchi al 21’ st (per D’Alessandro), ma ormai il match era segnato.

L’unico nerazzurro a salvarsi veramente è stato Pinilla, il più attivo in attacco, autore del gol su rigore e di un salvataggio sulla linea di porta atalantina. Come settimana scorsa, però, non possiamo non sottolineare l’eccesso di nervosismo dell’attaccante cileno che è stato ammonito nel recupero per un fallaccio su Izzo forse anche rosso. Per fortuna che Chievo-Atalanta non è decisiva perché domenica prossima a Verona non ci saranno Pinilla, Migliaccio, Carmona e Denis che deve scontare l’ultima giornata di squalifica.

Molti invece i giocatori insufficienti: in primis Cherubin, beffato da Bertolacci sul primo gol e «tenero» nel contrasto su Iago Falque sulla terza e quarta rete. Al centro della difesa male anche Stendardo. A centrocampo Cigarini, che pure era reduce da due fior di partite, è stato inghiottito dalla velocità e dalla veemenza dei centrocampisti avversari e non si è quasi mai visto in fase di costruzione. In attacco prestazione deludente di D’Alessandro (incisivo soltanto nell’azione del probabile rigore) e di Gomez, espressosi a intermittenza. Più in generale un passo indietro non indifferente per il 4-3-3 nerazzurro, preso a calci dal Genoa. Ma la festa comunque c’è, per la salvezza. Anche se festa in campo non c’è stata.

Marco Sanfilippo

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Terzultima giornata di campionato e per la prima volta l’Atalanta ha sul piede il match-ball salvezza: un punto al Comunale contro il Genoa e sarà permanenza aritmetica in serie A a prescindere dal risultato di Cagliari-Palermo.

Mister Reja conferma il 4-3-3 e anche i tre suoi interpreti in attacco, ovvero Pinilla, Gomez e D’Alessandro. A centrocampo Cigarini di nuovo titolare supportato da Migliaccio e Carmona (Baselli in panchina), mentre la sorpresa in difesa è la presenza al centro del reparto di Cherubin a fianco di Stendardo con Benalouane fuori.

Attenzione al Genoa che, nonostante il problema della licenza Uefa per il momento negata, non ha mollato la corsa verso l’Europa League e dovrebbe essere ulteriormente galvanizzato dai ko di sabato di Sampdoria e Inter, sue dirette concorrenti.Il modulo di Gasperini è il 3-4-3 e al centro dell’attacco c’è Pavoletti con Iago Falque e Lestienne. sulle fasce.

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