Atalanta, i piccoli passi di Edy Reja
ci tengono fuori dalla zona rossa

Siamo sempre stati dalla parte di Stefano Colantuono in virtù dei puntuali risultati ottenuti dai nerazzurri sul campo. Lo siamo anche sul conto di Edy Reja per il paio di punti sin qui messi in cascina.

La classifica, del resto, viene dalla nostra: l’allenatore romano ci ha lasciato da quart’ultimi con un + 3 sul Cagliari e un +4 sul Cesena mentre ora siamo a +4 sul Cagliari e sul Cesena. Reja troppo prudente considerando che con Parma e Udinese si è accontentato di semplici pareggini? Non si può certo sostenere il contrario. Ma attenzione. Con il paracadute blindato sulle spalle (ribadiamo il +4 che diventa 5 grazie agli scontri diretti, compreso quello con il Cesena) il cammino, sia pure, intrapreso a piccoli passi può portarci, con ogni probabilità, alla salvezza.

E, scusate se è poco tanto più che l’obiettivo posto dal presidente Antonio Percassi prima a Colantuono e al momento dell’arrivo a Reja è di evitare a qualsiasi costo la retrocessione. Gli stessi tifosi si sono subito allineati specie al via del claudicante cammino della squadra sin dalle battute iniziali o giu di li. Equazioni alla mano, con un bottino finale di 33-34 punti si rimarrà, quest’anno, in serie A. L’equivalente, quindi, che all’Atalanta ne mancano 8-9 da conquistare nelle 11 gare rimanenti. All’atto pratico, cioè, 3 vittorie con la variante di 2 in aggiunta a 3 pareggi. Riteniamo che anche Reja ne sia consapevole della tabella e di conseguenza ecco il motivo per cui deve aver accettato con razionale sufficienza la suddivisione delle poste in palio con Parma e Udinese. Che se, invece, si fosse vinto sia in Emilia sia domenica scorsa a Bergamo, contro antagoniste per di più alla portata, sarebbe stato meglio lo sanno, naturalmente, anche i sassi.

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