Reja suona la carica: «Si deve vincere»
Al pm Pugliese: «Ingiusto tirarmi in ballo»

«Quella contro l’Empoli è una partita determinante, decisiva per la salvezza. Vincere dipende da noi. Ci vorrà la giusta mentalità». Così Edy Reja alla vigilia della sfida che si disputerà domenica 26 aprile alle 12,30 al Comunale di Bergamo.

Parola importanti, dunque, dell’allenatore goriziano che continua così: «Dovremo essere aggressivi e giocare con ritmo. La squadra sta reagendo bene ed è meno timorosa, ma può migliorare ancora. L’Empoli? Gioca a memoria, è la rivelazione del campionato e Sarri il personaggio del momento. I toscani sono a un passo dalla salvezza, a noi manca qualcosa in più e ora è il momento di conquistare i punti che ci servono. Non facciamo tabelle, ma credo che la salvezza sia a quota 35-36 punti».

Sullo schieramento anti Empoli Reja non si sbottona: «Penso che la squadra non cambierà molto rispetto a Roma (il mister riavrà a disposizione Biava e Cigarini che erano squalificati, ndr), potrei riproporre la stessa difesa, ma voglio pensarci ancora. Abbiamo diversi diffidati e mercoledì ci sarà lo scontro diretto con il Cesena, però non penso di attuare il turnover».

Infine, l’allenatore nerazzurro risponde al pm Carmen Pugliese che durante il processo agli ultrà aveva sottolineato che lei non si era mai inchinata davanti a loro, mentre gli altri sì, tra cui anche Reja: «Ho una certa età e non mi sono mai inchinato davanti a nessuno. Sono arrivato da poco e non conosco ancora bene la realtà di Bergamo e della tifoseria, che dinamiche ci sono, per cui non è stato giusto che io sia stato tirato in ballo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA