Atalanta, ora personalità e intensità
E da rincorrere in tutta fretta

Un’Atalanta priva di personalità e intensità non poteva rientrare da Parma con l’auspicabile e sotto parecchi versi annunciata intera posta in palio. Un binomio di qualità indispensabili specie per un’Atalanta che dall’inizio del campionato, spesso e volentieri, balbetta a destra e a manca.

La personalità coinvolge ad uno ad uno i giocatori nerazzurri. Si sostiene che la stessa ce l’hai o non ce l’hai. In questo ambito il riferimento ricade puntualmente sul leader. Leader che, nella sostanza, deve prendere per mano i compagni per rassicurarli e stimolarli a profondere il meglio. In altre parole colui che funge da allenatore sia pure con diverse funzioni. Di solito investita dell’importante ruolo è la pedina più carismatica del gruppo in grado più delle altre di coniugare autorevolezza nello spogliatoio e spiccate caratteristiche tecniche sul manto erboso durante gare e allenamenti. Due i nomi sui quali non abbiamo certo noi la presunzione di scoprire: Cigarini e Stendardo (in ordine alfabetico). A Parma, però, il primo si è pressochè nascosto; l’avvocato era a casa perché castigato dalla squalifica.

Veniamo alla mancanza totale di intensità evidenziata dagli atalantini nel corso della partita. Da porre sul banco degli indiziati l’intero collettivo. Guai ripetere nel prossimo-futuro la prestazione del “Tardini”, tipica da squadra di ultima di campionato senza alcun assillo di classifica. Viceversa capitan Bellini e compagni, proprio adesso, stanno più che mai vivendo, cifre, ahinoi, certificate senza equivoci, sulle disgrazie altrui. Intensità, libro di sinonimi alla mano, è l’equivalente di mordente, energia, vivacità, vigoria e via dicendo. Una serie di termini assolutamente sconosciuti in Emilia. Al tirar delle somme in assenza delle menzionate personalità e intensità anche di fronte alla cenerentola e problematica Parma non c’era da aspettarsi, proprio, un risultato migliore. Occhio...

© RIPRODUZIONE RISERVATA