Atalanta, risultati intermittenti...
E gli obiettivi vanno di pari passo

Dal possibile balzo al sesto posto della classifica si è stati sospinti al nono. Colpa della deludente prestazione col Torino che ha, così, violato il fortino dello stadio bergamasco per la prima volta nel corrente torneo.

Pensare che alla vigilia della gara era assai difficile trovare chi non sprigionava una buona dose di fiducia nei confronti di una squadra osannata in settimana, complice l’osannata prova sul campo del Milan. Ma agli alti e bassi dei nerazzurri ci siamo ormai abbonati. Ricordiamo i recenti: ko a Bologna, quindi il menzionato riscatto con la «R» maiuscola al Meazza e di nuovo debacle contro l’undici piemontese. Pure Edy Reja, naturalmente, va coinvolto in questa alternanza di risultati.

Una volta, cioè, sugli altari perché azzecca formazione e disposizione delle pedine sul manto erboso per poi tirarsi addosso critiche a destra e a manca. Dire che giocatori e mister non cambiano a intermittenza le generalità sui rispettivi documenti anagrafici. Allora? Signori, vogliamo ricordarci sino alla noia che ci chiamiamo Atalanta? In altre parole se i risultati fossero gradevolmente costanti lotteremmo per le prime posizioni o giù di lì.

Altro che allinearci al via dei campionati al riparo, innanzitutto, dalla zona rossa. Rispettando questa massima l’Atalanta sta viaggiando al di là degli obiettivi da «minimi sindacali». Disputate tredici partite, capitan Bellini e compagni, occupano pur sempre la parte nobile della graduatoria con in cassaforte già diciotto dei trentacinque-trentasei punti che garantiranno l’ulteriore permanenza in serie A. Ma il sogno Europeo è dunque da rinviare per l’ennesima volta? Si parla di sogno e visto che non presenta conti da pagare perché accantonarlo in largo anticipo? Pensate di cosa parleremmo oggi se avessimo matato i granata di Giampiero Ventura...

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