Bellini: «Ecco i momenti più belli
della mia carriera». Foto e video

Diciotto campionati nel calcio professionistico con una sola maglia, quella nerazzurra: 13 di serie A e 5 di B, 434 partite in totale (280 in A inclusi i due spareggi con la Reggina) con 11 gol (5 in A). Ma quali sono stati i momenti più belli (e/o significativi) della carriera di Bellini? Li ha scelti proprio lui, il capitano, campione di lealtà e correttezza.

Dieci momenti più l’undicesimo che già pregusta, l’ultima partita allo stadio Comunale , davanti ai suoi tifosi, contro l’Udinese: sarà una giornata indimenticabile, con qualche sorpresa ancora top secret. Bellini ci ha pensato un po’, ha snobbato gol (come quello spettacolare segnato da fuori area a Parma il 3 febbraio 2008, vittoria per 3-2) ed esordio in A (Atalanta-Lazio 2-2 l’1 ottobre 2000), forse si è scordato qualcosa nella miriade di ricordi che si stanno accavallando in queste ore, ma ha fissato i suoi paletti, quelli di una carriera inimitabile giocata con una professionalità indiscutibile e segnata dal suo amore per l’Atalanta, club nel quale è cresciuto fin da pulcino.

A 36 anni, dopo 27 di calcio giocato, appende le scarpette bullonate al chiodo. Con l’orgoglio di essere stato una bandiera dell’Atalanta ma anche con il rimpianto di non aver vissuto un’esperienza altrove, che avrebbe consentito al terzino di Sarnico di crescere ulteriormente, e con il cruccio di essersi sentito talvolta sopportato da qualche tifoso molto critico. Smette di giocare con grande serenità e pensando al futuro. Che sarà ancora nerazzurro, c’è soltanto da vedere in che ruolo.

1 - «Il debutto con l’Atalanta in una partita ufficiale, contro il Verona (3-2 in casa l’11 aprile 1999 in serie B). Era un punto di arrivo per un giovane cresciuto nel settore giovanile nerazzurro, ma anche un punto di partenza per chi come me sognava una carriera professionistica». Ecco lo schieramento di quell’Atalanta: Fontana; Rustico, Sottil (37’ st Regonesi), Carrera, Bonacina (34’ pt Siviglia): D. Zenoni, Piacentini, Doni, Gallo; Caccia, Zanini (26’ st Bellini). È l’unico a giocare ancora.

2 - «È stata la mia seconda partita, due settimane dopo l’esordio (Atalanta-Torino 1-0 il 25 aprile 1999, entrò al 17’ st sempre rilevando Zanini, ndr), sentivo molta pressione su di me perché dovevo controllare Ferrante che era il capocannoniere dl campionato e io non ero un marcatore puro, ma lo fermai bene».

3 - «Roma-Atalanta di Coppa Italia (17 settembre 2000, 1-1 all’andata) è la mia partita più bella per Vavassori? Ok, la inseriamo, tra l’altro segnai, ma non ho un ricordo speciale, anche se giocavamo contro una squadra molto forte, di Capello, Totti e Cafu, soffrimmo e fu un pareggio positivo per l’Atalanta».

4 - «Il ricordo per me più bello è relativo alla partita di ritorno di Coppa Italia contro la Roma (4-2 il 22 settembre 2000 con qualificazione al quarti, ndr) perché c’era un’atmosfera bellissima, vincemmo con un risultato scoppiettante e io segnai ancora, e proprio sotto la Curva Nord, per cui fu una grandissima emozione».

5 - «A Cremona (vittoria esterna per 1-0 in B l’11 novembre 2005, ndr) vissi stati d’animo contrastanti, fu bruttissimo perché qualche giorno prima era morta mia mamma, ma anche bellissimo perché avevo sofferto, avevo capito di più della vita e la mia vita continuava giocando a calcio».

6 - «Non si può dimenticare la straordinaria vittoria a Bergamo contro l’Inter di Mourinho che sembra una squadra imbattibile, invece la battemmo per 3-1 (il 18 gennaio 2009, gol di Floccari e doppietta di Doni, ndr). Chi avevo contro? Non ricordo, quell’Inter era formata solo da campioni». Abbiamo controllato: il rivale sulla sua fascia era Maicon con Zanetti nei pressi....

7 - «Non è una partita, ma un momento in cui cademmo dall’esaltazione al dramma, mi riferisco al 2011, all’anno della promozione in serie A con Percassi presidente. A Bergamo ci fu una festa mai vista, ma esplose anche lo scandalo del calcioscommesse, sembrava che dovessimo essere cancellati dalla geografia del calcio...».

8 - «Dico Atalanta-Fiorentina 2-0 (29 aprile 2012, ndr) a suggello della stagione 2011-2012, quella della penalizzazione di 6 punti per il calcioscommesse. Disputammo un grande campionato centrando anche il record di punti e la partita contro la Fiorentina concise con l’aritmetica salvezza che però non era mai stata in discussione».

9 - «Non solo bei momenti, ma anche brutti. Il più brutto è stato forse l’infortunio al polpaccio destro nella trasferta contro il Sassuolo del 2013 (ko per 2-0 il 24 novembre, ndr). Avevo 33 anni ed era già emerso problemino fisico, temevo che lo stop di tre mesi potesse compromettere la mia carriera, invece il recupero è stato positivo e mi sono ripreso bene».

10 - «Ne manca uno? E allora mettiamo insieme tutte le partite che abbiamo vinto a Milano, sia contro l’Inter, sia contro il Milan (c’è soltanto l’imbarazzo della scelta, ndr), le partite vinte in trasferta contro avversarie forti sono davvero indimenticabili, valgono doppio. Peccato invece non aver mai superato la Juventus a Torino».

Marco Sanfilippo

© RIPRODUZIONE RISERVATA