Bonaventura: «Obiettivo 58 punti
Milan e Lazio restano dietro di noi»

«Se succedesse? Ok… faccio un concerto pubblico: io alla chitarra, Giorgi chitarra e voce, Del Grosso alla batteria… Li convinco io… Se succedesse…». Il gioco funziona, Giacomo Bonaventura sorride e l’accetta: ma tu cosa faresti se…?

«Se succedesse? Ok… faccio un concerto pubblico: io alla chitarra, Giorgi chitarra e voce, Del Grosso alla batteria… Li convinco io… Se succedesse…». Il gioco funziona, Giacomo Bonaventura sorride e l’accetta: ma tu cosa faresti se…?

«L’importante è che il sogno europeo non diventi l’unico traguardo accettabile, perché la beffa sarebbe non riuscire ad arrivarci e ritrovarci con i tifosi delusi. Quindi guai a sbagliare l’approccio: questa è comunque una grandissima stagione, con le sei vittorie siamo già entrati nella storia».

Però…

«Diciamo che adesso abbiamo il vantaggio di stare benissimo fisicamente e di poter giocare con una leggerezza incredibile, sognando grandi traguardi . Noi ci proveremo in tutti i modi, l’importante è che, comunque vada, alla fine la stagione dell’Atalanta sia una festa per tutti».

Sta mettendo le mani avanti?

«No, cerco solo di alimentare la serenità che ci sta accompagnando in questo momento. Più giochiamo “leggeri” più siamo forti».

Quanti punti servono per l’Europa?

«Anzitutto raggiungiamo il record dei 52 punti, è il primo traguardo. Poi guarderemo avanti, non sono bene fin dove. Diciamo che dai 58 punti in su tutto potrebbe succedere…».

Le avversarie più temibili?

«Sono davanti. Inter e Parma hanno organici più forti del nostro. Ma noi ci proveremo comunque. Lazio e Milan secondo me resteranno dietro di noi».

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