Carolina Kostner a Covo
Spettatrice dopo le polemiche

Non è quello che avrebbe voluto lei, la campionessa di pattinaggio artistico Carolina Kostner, figuriamoci gli organizzatori, che tanto si erano prodigati per farla arrivare a Covo a deliziare le più di 500 persone presenti all’esibizione organizzata dalla cooperativa Nuova Quadrifoglio con l’appoggio della società del paese Accadueo, diretta dal presidente Enzo Tirloni.

Dopo le settimane turbolente sui dubbi riguardanti la sua presenza alla manifestazione che conclude la stagione non agonistica dell’Accadueo e dei suoi 120 bimbi, nella giornata dell’evento è arrivata la decisione dell’atleta e del suo manager Giuseppe Gambardella: partecipare, ma solo da spettatrice, per non rischiare ulteriori problemi con le istituzioni sportive vista la squalifica di 16 mesi in corso, in attesa del processo d’appello e anche per la società di casa di evitare sanzioni da parte della federazione.

Tra il numeroso pubblico presente è stata massiccia la presenza di ragazzi e ragazze della società di casa: a loro non è interessata la polemica, ma solo vedere, seppur in abiti civili, la più grande campionessa del loro sport preferito. Al momento dell’annuncio della mancata partecipazione al Gala di Carolina Kostner, presente comunque a bordo pista per osservare e incitare gli atleti all’opera, non c’è stata alcuna polemica: nessuna forma di rassegnazione, ma l’orgoglio di un paesino ospitale di 4mila anime di vedere alla loro corte la campionessa Carolina Kostner».

«Abbiamo deciso nel pomeriggio, non mi sentivo tranquilla a partecipare - ha affermato la bolzanina -. Mi dispiace per l’organizzazione che ci teneva a vedermi in pista, la possibilità c’era, ma non me la sono sentita. Non volevo mettermi in difficoltà e creare problemi agli organizzatori che tanto hanno fatto per portarmi a Covo. Mi dispiace per le bambine, spero che in futuro ci sia la possibilità per venire a trovarle ancora. È stata una forma di precauzione in attesa dell’appello, per non evitare ulteriori rischi. Vedere le bambine e il loro entusiasmo mi fa ricordare quando ero piccola, quanto amavo questo sport fin da allora, quando non pensavo a nessuna medaglia. Alle ragazze posso dire di seguire la passione finché ci si diverte e trovare la voglia e l’entusiasmo di farlo, metterci il cuore, credere alle proprie capacità, sapere che quello che conta non è la medaglia, ma credere nelle proprie forze e mettere in mostra il proprio coraggio: bisogna saper diventare campioni di sè stessi».

Per gli organizzatori, visto lo sforzo, l’amarezza è stata tanta, ma il successo di pubblico, la presenza e i modi cortesi della 28enne altoatesina hanno fatto passare in secondo piano ogni polemica.

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