Champions, bergamaschi a Berlino
Circa 150 per tifare Juve e «triplete»

È febbrile l’attesa dei tifosi juventini per la finale di Champions League di sabato sera a Berlino contro il Barcellona: c’è in palio il trofeo e il «triplete» (campionato, Coppa Italia e appunto Champions) centrato dall’Inter nel 2010.

Sulla carta è favorito il Barcellona con il suo attacco stellare formato da Messi, Neymar e Suarez, ma in novanta minuti può succedere di tutto. «Andiamo a Berlino». Nove anni dopo il Mondiale azzurro, il tormentone torna d’attualità e, stavolta, riguarda solo una parte del tifo italiano. Anche Bergamo si mobilita per vivere in maniera speciale la finale di Champions. C’è un pezzo di Bergamo a Berlino.

Nonostante le difficoltà logistiche ed economiche (difficilissimo scovare i biglietti, pacchetti volati via a più di mille euro, uno sproposito), i supporter juventini bergamaschi in Germania ci saranno: dai vari circoli con sede in provincia (sono sei) è in partenza un’ottantina di persone (metà delle quali dal club di Treviglio), la maggior parte delle quali in pullman, per un viaggio che durerà più di dodici ore. In più, ci sono i bergamaschi abbonati allo Stadium, che non sono affiliati ai club, ma che avevano la prelazione sul biglietto: impossibile avere un numero preciso, ma la stima complessiva si assesta tra le cento e le centocinquanta presenze.

Chi non è riuscito ad assicurarsi un biglietto per Berlino, punta al piano B: partita in centro a Torino, davanti ai maxischermi che saranno montati in piazza San Carlo. In questo caso, il programma propone visione collettiva e trasferimento a Caselle ad accogliere la squadra di ritorno dalla Germania (con la speranza di una coppa nella stiva).

Tutti gli altri che non vogliono starsene a casa e preferiscono condividere gioie e sofferenze possono recarsi nei bar sparsi per la provincia di Bergamo: il Pub Sant’Orsola in città, il Biker’s Pub di Nese (quartier generale dello Juve club Valle Seriana) e la Trattoria Cacciatore di Treviglio (altra sede di club), per fare qualche esempio, sono feudi juventini.

Ci sono gli italiani che tifano Juve e quelli che tifano contro. Cinquanta e cinquanta? Non proprio, perché alla lista degli spettatori della finale vanno aggiunti i barcellonisti. Quelli che tifano blaugrana non perché odino la Juventus, ma proprio perché il Barça è la loro squadra del cuore. E non sono pochi se si pensa che a Bergamo c’è uno dei quattro club italiani: si tratta della Penya Barcelonista di Bergamo, che comprende un centinaio di appassionati provenienti dalla città, ma anche da tutta Italia.

Cosa faranno loro? Il presidente della Penya, Alessandro Esposito, è stato l’unico ad essere sorteggiato: ha vinto un tagliando per la finale e si sposterà a Berlino da solo, con un volo acquistato su internet qualche giorno fa. Spenderà meno lui in aereo che uno juventino in pullman. Gli altri catalani d’adozione si divideranno: nessuna visione pubblica a Bergamo, dunque qualcuno guarderà la partita sul divano di casa (anche per motivi scaramantici) e un gruppo sarà in Plaça de Catalunya, a Barcellona, a tifare davanti al maxischermo più blaugrana che ci sia.

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