Colantuono si farà interrogare a Cremona
Il tecnico non ha nulla da nascondere

Ha firmato il mandato, e nel giro di ventiquattr’ore o poco più la strategia difensiva di Stefano Colantuono, precipitato lunedì mattina nel gorgo del calcioscommesse, ha già una direzione precisa. Una svolta, diremmo.

L’allenatore dell’Atalanta, indagato a Cremona per frode sportiva in relazione al pareggio per 2-2 nella partita di Crotone del 2010/11, ha deciso insieme al suo legale, l’avvocato Marco De Luca del foro di Milano, di chiedere al più presto di essere sentito dai magistrati di Cremona che da tre anni e mezzo conducono «Last Bet», l’inchiesta che ha sconvolto - e a tratti travolto - il calcio italiano.

Colantuono ha deciso insieme al suo legale di continuare nella linea del silenzio con i media mantenuta in questi giorni. Meglio parlare prima nelle sedi ufficiali che altrove. Ma Colantuono è sicurissimo di sé, e la scelta di andare a Cremona - pur non conoscendo tutto quello che c’è nelle carte dell’accusa - dimostra quanto sia convinto di non aver combinato nessuna partita, a prescindere da quel «mr» scritto da Doni a Santoni.

Quanto a Zamagna, il ds atalantino è attonito di fronte al fatto che per la prima volta in tanti decenni di calcio il suo nome venga accostato a vicende tanto torbide. Zamagna (ieri rientrato a Zingonia) non ha però ancora ricevuto alcuna notifica dalla Procura di Cremona.

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