Consigli e Yepes agli «Amici»:
ora faremo i punti fuori casa

Cosa vuol dire essere atalantini. Nemmeno un 4-0 casalingo contro il Parma, non il Real Madrid, ha fatto mancare entusiasmo e voglia di festeggiare al Club Amici dell’Atalanta di Dalmine, che si è così ritrovato in compagnia dei giocatori nerazzurri Consigli e Yepes.

Cosa vuol dire essere atalantini. Nemmeno un 4-0 casalingo contro il Parma, non il Real Madrid, ha fatto mancare entusiasmo e voglia di festeggiare al Club Amici dell’Atalanta di Dalmine, che si è così ritrovato in compagnia dei giocatori nerazzurri Andrea Consigli e Mario Yepes. Spazio però anche alla beneficienza e il club diretto da Ivan Spada ha consegnato all’associazione Arlino di Bergamo, vicina ai bambini ipovedenti, un assegno da 500 euro.

Prima e dopo cori da stadio per i giocatori presenti e grande sostegno verso la squadra nerazzurra, che ha visto molto coinvolti i giocatori presenti, con Consigli a saltare con la «curva» dalminese. «È sempre bello far parte di questo mondo che è attorno all’Atalanta e fa sì che un giocatore possa entrare più in sintonia con questa maglia e questa città - ha affermato il portiere nerazzurro -. Tanto di cappello a voi e a tutti i gruppi: spero che possiate aumentare sempre di più e rendere più bella e speciale questa maglia. Domenica ci aspetta una partita difficile, ci mancano punti fuori casa, è ora di farli. Dobbiamo sistemare quello che abbiamo rovinato domenica».

Riflette soprattutto sul ruolo sociale del club di Dalmine il giocatore colombiano Mario Yepes. «Mi fa piacere essere qui per una giusta causa. Adesso penso solo all’Atalanta e non al Mondiale, a provare a fare qualcosa di meglio fuori casa e trovare i punti che adesso ci mancano». Tra le migliori realtà della provincia, sospinti dalla forza della giovane età, il club di Dalmine ha anche conquistato il prezioso primo posto in quanto a partecipanti all’ultima edizione della Camminata Nerazzurra.

«Il club è nato due anni fa grazie all’idea di alcuni amici di Dalmine: lo volevamo improntato sulla beneficenza e quest’anno ce l’abbiamo fatta - ha affermato il presidente Ivan Spada -. L’anno scorso eravamo in 190, adesso siamo 150, un calo normale. Andiamo tutti in Curva Nord da moltissimi anni, quando gioca in trasferta ci troviamo al bar o sentiamo le radiocronache con il commento di Corbani, che è sempre un piacere ascoltare. I tifosi sono soprattutto di Sforzatica, ma c’è anche gente di Osio, Lallio e Seriate. L’Atalanta per me e per mia moglie è importantissima: ci siamo conosciuti a Napoli proprio per una partita dell’Atalanta nel 1993».

Simone Masper

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