Coppa del Mondo, Goggia in pista:
«Ora sono più agile». E ci sono novità

Cambia-menti, direbbe in musica Vasco Rossi. E la stagione di Sofia Goggia si potrebbe racchiudere nella stessa parola. La campionessa bergamasca si appresta ad affrontare un’annata «anomala» ossia senza il «grande evento» (Olimpiade o Mondiale) nella quale sarà la regolarità l’arma in più per essere protagonisti.

Come ovviamente vuole fare lei che l’ha già definita stagione «di accrescimento». In primis nella velocità, senza trascurare un gigante che tuttavia la vedrà scattare dalle retrovie dopo aver mancato i 500 punti. Ma il Goggia-pensiero, come sempre, va ben più in là della disciplina e degli obiettivi, estendendosi ad un percorso tutto nuovo e perciò che richiama l’entusiasmo miscelato alla pazienza. In una fase del genere, in effetti, non potrebbe essere altrimenti: «L’estate – dice – è letteralmente volata. Ho cercato di dare completezza muovendomi su più fronti, con scelte mirate alla longevità che certamente pagheranno. Sono più brillante, più agile, ho perso chili in eccesso mantenendo buoni livelli di forza, magari non così alti nei picchi ma comunque assai soddisfacenti».

E i cambiamenti portano dritti ad un nuovo preparatore atletico, Flavio Di Giorgio – lo stesso del velocista Filippo Tortu – con cui Sofia ha apportato una variazione radicale: «Come tutti i processi simili – sottolinea – ci sono dei rischi. Ma ne sentivo la necessità e questo è il momento giusto. Senza focalizzarsi su un appuntamento specifico, nulla è decisivo, perciò ancor più importante procedere gara per gara. Come quattro anni fa, quando ero poco conosciuta. Oggi però sono affermata, dunque sarà tutto diverso. E per ottenere qualcosa di diverso bisogna cambiare. Con la consapevolezza d’aver dato tutta me stessa in fase di preparazione e di essere molto tranquilla». Concetti chiari e ribaditi con forza, gli stessi che la porteranno al primo cancelletto – sabato – nel gigante di Soelden (nel quale gareggerà anche l’altra bergamasca, Roberta Midali): «Senza aspettative – osserva –, parto indietro perciò penserò a risalire la china. Gradualmente, priva di pressioni e di inutili tensioni. Ad Ushuaia, ad esempio, nella specialità ho fatto fatica in virtù di novità che ho apportato alla mia sciata. Invece in velocità ho già dimostrato di esserci». Sarà proprio la velocità – libera e superG – il piatto forte con il quale la nostra proverà ad opporre resistenza alla sua maniera alla forza dell’uragano Shiffrin, annunciata già in forma smagliante: «Cercherò di darle filo da torcere in libera e superG. La Coppa del Mondo generale? Un sogno incredibile, ma allo stato attuale molto lontano. Con una Mikaela del genere, con un gigante che non ho nelle corde come le altre due specialità, senza dimenticare il fatto che rinvii o cancellazioni colpiscono molto più il settore velocità rispetto allo slalom. Di certo alzare una coppetta alla finale sarebbe già fantastico. A Cortina, sulla mia pista preferita». Vero che gli obiettivi 2019/20 si delineano più che mai in corso d’opera, ma le finali sull’Olympia delle Tofane stuzzicano. E solo lei sa quanto.

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