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Martedì 07 Gennaio 2014
«Diffamò Giacinto Facchetti in tv»
Luciano Moggi, ex ds Juve, a processo
Luciano Moggi, l’ex direttore sportivo della Juventus, è accusato di aver diffamato l’ex presidente e bandiera nerazzurra Giacinto Facchetti durante la trasmissione televisiva «Notti Magiche» andata in onda il 25 ottobre 2010.
Potrebbe diventare una riedizione in versione ridotta della calciopoli napoletana, il processo che si aprirà domani mattina davanti alla quarta sezione penale del Tribunale di Milano nel quale Luciano Moggi, l’ex direttore sportivo della Juventus, è accusato di aver diffamato l’ex presidente e bandiera nerazzurra Giacinto Facchetti durante la trasmissione televisiva «Notti Magiche» andata in onda il 25 ottobre 2010.
Moggi, già condannato anche in secondo grado a Napoli, ha citato, tra gli altri, come testimoni, gli ex arbitri Pierluigi Pairetto, Gennaro Mazzei, Massimo De Santis, Paolo Bertini, Massimo De Santis, e Paolo Bergamo ed anche l’ex presidente neroazzurro Massimo Moratti.
La convocazione di Raffaele Oriali, già giocatore dell’Inter, rappresenta invece, come si legge nella lista testi, un aggancio con la «vicenda del passaporto falso di Alvaro Recoba», mentre la citazione dell’ex presidente di Telecom e presidente di Pirelli Marco Tronchetti Provera, dell’ex capo della security Giuliano tavaroli e dell’investigatore privato Emanuele Cipriani rimanda al caso dei dossier illegali.
L’ex dirigente bianconero è finito imputato perché, nel corso della trasmissione, davanti a migliaia di telespettatori, rivolgendosi a Javier Zanetti, il capitano della squadra neroazzurra anche lui chiamato in aula a deporre, aveva affermato «Quello che emerge dal processo di Napoli e che emergerà ancora: le telefonate - aveva detto - del tuo ex presidente che riguardano le griglie e la richiesta ad un arbitro di vincere la partita di Coppa Italia con il Cagliari, e l’arbitro era Bertini. Ci sono le telefonate intercettate sue, le telefonate di Moratti e la telefonata di imbarazzo di Bertini, i pedinamenti, le intercettazioni illegali - aveva assicurato l’ex manager juventino - e anche i passaporti falsi e quindi sta zitto Zanetti, è meglio per te ed è meglio per l’Inter».
Parole che, secondo il capo di imputazione formulato dal pm Elio Ramondini, hanno lasciato «falsamente intendere che lo stesso Giacinto Facchetti avesse commesso quei reati quali quelli da lui (Moggi, ndr) commessi», e per il quale lo scorso dicembre in appello a Napoli, è stato condannato a 2 anni e 4 mesi di reclusione mentre Pairetto a 2 anni, De Santis a un anno e Bertini a 10 mesi. Parole che hanno poi portato il figlio dell’allora presidente a sporgere querela.
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