È morto a 74 anni il papà di Pisani
Ora abbraccerà Chicco come dopo un gol

Enrico Pisani, 74 anni, papà di Federico, ha raggiunto il suo figliolo venerdì mattina 8 gennaio alle 6, stroncato dal ritorno di una grave patologia che sembrava debellata.

Papà Pisani era stato trasferito una settimana fa all’Hospice San Cataldo, alla periferia di Lucca. Lascia la moglie Rosanna, con la quale aveva diviso tutta la vita e il dolore lancinante per la scomparsa dell’unico figlio, volato via il 12 febbraio 1997 in un terribile incidente stradale nel quale perse la vita anche la fidanzata Alessandra Midali. In quel figliolo, Enrico aveva riposto tante aspettative, anche perché, avendo giocato a calcio pure lui, nello stesso ruolo, un po’ ci si specchiava.

Enrico era arrivato alla De Martino (praticamente l’attuale Primavera) della Fiorentina con allenatori come Pandolfini e Chiappella e compagni di squadra quali Chiarugi e altri che avrebbero vinto lo scudetto qualche anno dopo. Da subito cominciò a seguire la carriera di Chicco, al Torino a 12 anni, con mamma Rosanna per nulla soddisfatta di come seguissero il ragazzo a scuola, decisa nel riportarlo tra i ragazzi del Margine Coperta, dall’amico Antonio Bongiorni, all’epoca talent scout toscano per l’Atalanta.

Così il futuro di Federico è bergamasco, sotto le cure di Modanesi prima e Prandelli poi. Papà Enrico era orgoglioso di quel figliolo e, in sala, aveva fatto incorniciare una pagina di giornale. «È l’esordio in serie A, a Cagliari con Giorgi in panchina – spiegava –. anche se giocò solo venti minuti, per me fu una gioia indescrivibile».

Mai come il primo gol di Chicco, di testa (!) a Bergamo e contro la Fiorentina. Lippi lo schiera titolare e il destino si fa beffa del passato: sulla panchina viola c’è Chiarugi, ex compagno di papà Pisani che, invece, è nel parterre con mamma Rosanna, guardati con sospetto dai tifosi bergamaschi per via del loro accento. Chicco segna il primo gol ed esplode la gioia dei suoi genitori. Gli atalantini tutt’intorno sono sempre più perplessi, ma Enrico svela il mistero: «Ha segnato il mi’ figliolo». E furono così portati in trionfo. C’è una foto, per loro storica, forse l’unica tutti insieme, con Federico a festeggiare sul campo e i genitori sugli spalti.

Dopo la tragedia Enrico, ogni tanto, si metteva le scarpe nuove di Chicco, con parsimonia, per non sciuparle. Ed era sempre pronto ad accogliere, su al Poggio, oggi candido di neve, chi veniva a trovare il suo figliolo, Lippi e Mondonico tra altre decine di tifosi. Da venerdì si sono riabbracciati, padre e figlio, ponendo così fine alla più assurda delle ingiustizie.

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