Gasp, affrontiamo l’Ajax a viso aperto
«Dobbiamo proporci, non solo difenderci»

Le parole del mister alla vigilia del match che vale una stagione. In conferenza stampa si presenta insieme a de Roon.

Negativizzato Gosens e rientrato il diverbio col capitano Gomez, l’allenatore Gian Piero Gasperini si presenta in videoconferenza insieme a Marten de Roon deciso a non chiudersi: «Poter contare su due risultati su tre è un piccolo vantaggio, ma dobbiamo essere capaci di proporci e segnare. Non possiamo limitarci a difenderci e basta, col rischio di subire l’iniziativa dell’Ajax», la premessa.

Il vantaggio nel Gruppo D coi Lancieri è risicato, 8 a 7: «Il 2-2 a Bergamo il 27 ottobre era stato molto aperto e ci aveva dato la certezza delle nostre capacità di recupero dalle situazioni sfavorevoli, dopo un rigore contro un pò generoso e il raddoppio - prosegue il tecnico -. L’Ajax nella sua storia è sempre andato all’attacco: vista la forza offensiva dell’avversario, dovremo essere attenti in fase difensiva, ma la qualificazione passa anche dalla nostra capacità di essere pericolosi».

Ilicic e Gomez, lasciati fuori dai convocati per Udine per scelta tecnica, sono abili e arruolati: «Mancano solo Miranchuk (in isolamento, ndr) e Pasalic oltre a Caldara, per il resto tutti hanno recuperato. L’unità non è mai mancata, il dover affrontare le partite in modo coinvolto e compatto non è mai stato un nostro problema», precisa Gasperini, immortalato in un abbraccio insieme al suo capitano nello striscione affisso stamattina a Zingonia (”Insieme abbiamo scritto la storia, uniti conquisteremo la gloria”).

A Bergamo sanno che con l’Ajax ci si gioca la svolta di un’annata fin qui da luci e ombre, vedi nono posto in serie A: “Siamo matematicamente almeno in Europa League. Da giovedì si può programmare la stagione sia un campionato che in Europa. Poi ripartiremo in campionato per tentare di fare un’altra annata importante - spiega l’uomo in panchina -. Il Covid è stata una tragedia che Bergamo ha pagato per prima in Europa. Ciò che manca è la possibilità del pubblico di andare allo stadio. Il senso di appartenenza per una piccola squadra è importante: l’aspetto più crudele e beffardo, in una fase storica per il club, è proprio non poter avere i tifosi al seguito. Una ragione di più per onorare il match di domani».

C’è di che rallegrarsi anche della finale a tre dei Globe Soccer Award per l’allenatore dell’anno con Klopp e Frick: «Un riconoscimento prestigioso, non solo per me ma per una società come la nostra, che non ha vinto niente, e per tutto l’ambiente.

Un premio a una storia prestigiosa che cercheremo di rinnovare».

I nerazzurri dovrebbero presentarsi nella formazione migliore, con la stessa formula anti Liverpool nella storica vittoria di Anfield, ovvero Zapata pronto a subentrare dalla panchina, Romero perno difensivo e Pessina tra le linee per una maggiore copertura in fase di non possesso, con Hateboer e Gosens in corsia e l’olandese pronto a sfidare ’i mostri sacrì accanto a Freuler in mediana. «Per me è sempre bello tornare in Olanda, ma sono qui solo per la qualificazione. Vogliamo andare agli ottavi facendo risultato. Le offerte del Barcellona? Nessun commento da fare. La mia famiglia e io siamo felici a Bergamo, penso soltanto all’Atalanta», le prime risposte di De Roon alle curiosità della stampa.

Il mediano oranje tifa anche per la prodezza personale: «Fare per la prima volta gol all’Ajax, per me che segnavo poco anche in Olanda, sarebbe tanta roba, ma non importa chi segna - chiude -. Non so se sarà un vantaggio non aver giocato per 8 giorni saltando l’Udinese per maltempo: fisicamente stiamo bene, siamo sicuramente pronti».

© RIPRODUZIONE RISERVATA